“La scuola pubblica siciliana, già fragile, viene ulteriormente impoverita. Le aree svantaggiate che necessitano di investimenti strutturali subiscono invece una desertificazione dei servizi essenziali”, ha affermato Rizza.
La FLC CGIL Sicilia evidenzia come il piano non tenga conto delle necessità di:
L’approccio basato esclusivamente sul numero di alunni e sulla disponibilità di spazi ignora le peculiarità territoriali e l’urgenza di rafforzare un sistema scolastico già in difficoltà.
Rizza conclude sottolineando l’importanza della scuola pubblica come bene comune e promette una mobilitazione per:
“La scuola non è un costo da tagliare, ma un pilastro per il futuro delle nuove generazioni”, ha ribadito Rizza. Questa situazione rappresenta una sfida cruciale per l’istruzione in Sicilia, con il rischio di aumentare le disuguaglianze e compromettere il diritto allo studio per migliaia di studenti.