La riforma del personale ATA segna un cambiamento significativo nel sistema scolastico italiano, introducendo nuove figure professionali e percorsi di crescita. L’obiettivo principale riguarda la valorizzazione delle competenze, il riconoscimento di nuove responsabilità e l’adeguamento degli stipendi alle nuove mansioni. Tra le principali novità emergono l’istituzione degli Operatori ATA e delle Elevate Qualificazioni (EQ), due ruoli pensati per migliorare l’organizzazione scolastica e l’efficienza dei servizi amministrativi e tecnici.
Nuovi ruoli e percorsi di formazione obbligatoria
L’introduzione degli Operatori ATA offre al personale un riconoscimento contrattuale più adeguato alle mansioni svolte, mentre le Elevate Qualificazioni creano una figura specializzata per il coordinamento amministrativo e tecnologico. La riforma prevede anche percorsi di formazione obbligatoria, certificati e riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, per permettere ai lavoratori di acquisire competenze aggiornate. Le certificazioni richieste comprendono la competenza digitale (ECDL, EIPASS) e attestati professionali in ambito amministrativo, contabile e tecnologico.
Incrementi salariali e nuove tutele economiche
Gli aggiornamenti contrattuali inseriscono miglioramenti economici, con aumenti di stipendio e incentivi per i ruoli di responsabilità. Il Sindacato Autonomo ATA, aderente alla Fensir, ha accolto con favore questi cambiamenti, sottolineando però la necessità di stanziare risorse adeguate per l’applicazione concreta delle nuove misure. Il Segretario Nazionale Gianluca Mangione ha evidenziato l’importanza di una retribuzione adeguata, criticando eventuali incrementi salariali insufficienti e ribadendo il ruolo fondamentale degli scatti di anzianità per garantire una progressione di carriera equa.
Sfide e criticità nell’attuazione della riforma
Nonostante i vantaggi previsti, la riforma del personale ATA presenta alcune difficoltà. Le tempistiche di attuazione potrebbero creare disparità tra vecchi e nuovi dipendenti, mentre i requisiti stringenti per le certificazioni potrebbero risultare complessi da soddisfare, soprattutto per il personale più anziano. Inoltre, la gestione burocratica e la disponibilità di fondi rimangono elementi critici per la piena realizzazione delle nuove misure.
Il Sindacato Autonomo ATA ha già annunciato che monitorerà attentamente l’implementazione della riforma, affinché le promesse non rimangano solo sulla carta e affinché le risorse stanziate vengano effettivamente utilizzate per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti scolastici.
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