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Personale ATA: delusione per la mancata proroga dell’organico aggiuntivo

Il personale ATA deluso per la mancata proroga dell’organico aggiuntivo 2024/25. Criticità, fondi disponibili e richieste al Governo.

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Le speranze del personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) per la proroga dell’organico aggiuntivo nell’anno scolastico 2024/25 restano disattese. Nonostante alcune richieste sindacali, il Governo non ha fornito aggiornamenti concreti sul mantenimento di questo supporto fondamentale. L’incertezza generata da questa situazione sta alimentando un forte senso di frustrazione tra i lavoratori, che avevano riposto fiducia nelle promesse fatte nei mesi precedenti.

Fondi Agenda Sud e Agenda Nord: una speranza ancora viva

Il personale ATA confida nell’utilizzo dei fondi legati ai piani Agenda Sud e Agenda Nord per finanziare l’organico aggiuntivo. Questi strumenti potrebbero rappresentare una soluzione concreta, ma l’assenza di indicazioni ufficiali mantiene il clima di incertezza. Intanto, i lavoratori temono che l’assenza dell’organico aggiuntivo possa compromettere il funzionamento quotidiano delle scuole e aumentare il carico di lavoro per il personale già in servizio.

PNRR: esclusi i collaboratori scolastici

Il movimento “Evoluzione ATA” ha evidenziato un ulteriore ostacolo nell’utilizzo dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). La circolare 4/2022 del MEF limita questi fondi al personale amministrativo e tecnico, escludendo i collaboratori scolastici. Questa normativa complica ulteriormente la possibilità di garantire l’organico aggiuntivo, lasciando scoperta una figura essenziale per la gestione delle scuole.

Urgenza di un intervento governativo

Il Governo deve agire con urgenza per chiarire la situazione e fornire soluzioni concrete. Garantire il mantenimento dell’organico aggiuntivo ATA rappresenta una priorità per il corretto funzionamento del sistema scolastico. Senza un intervento tempestivo, il rischio di inefficienze e disservizi nelle scuole italiane diventa sempre più concreto, con conseguenze negative per studenti, famiglie e personale scolastico.

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