La concessione dei permessi è regolata dai Contratti Collettivi Integrativi Regionali (CCIR), che stabiliscono le tipologie di corsi idonei, la suddivisione delle ore tra frequenza, esami e studio autonomo, e le priorità di graduazione delle domande. Questi contratti definiscono anche le quote massime di beneficiari per ciascuna provincia, con un limite del 3% dell’organico in servizio a livello provinciale. In caso di trasferimento in una nuova provincia, chi ha già ottenuto i permessi conserva il diritto alla parte di ore non utilizzate, senza alterare il contingente provinciale.
Le modalità e le tempistiche per la presentazione delle domande di permessi per il diritto allo studio possono variare a seconda delle disposizioni degli Uffici Scolastici Regionali e degli Ambiti Territoriali di riferimento. Gli interessati devono quindi consultare le direttive pubblicate sui siti istituzionali dei rispettivi uffici, che possono prevedere disposizioni particolari per il personale a tempo determinato e, in alcuni casi, scadenze anticipate per consentire una corretta gestione delle domande. Le graduatorie dei beneficiari e altre comunicazioni ufficiali saranno rese pubbliche sui portali istituzionali.
I permessi per il diritto allo studio rappresentano una preziosa occasione per il personale scolastico di investire nella propria formazione e migliorare le competenze professionali. Con il supporto di queste 150 ore, il personale docente, educativo e ATA ha la possibilità di frequentare corsi qualificanti che rafforzano la qualità dell’insegnamento e contribuiscono al progresso della scuola. Questi permessi non solo incentivano la crescita professionale, ma sostengono anche un sistema educativo che si adatta alle esigenze di una società in continua evoluzione.
Il prossimo 15 Novembre scade il termine per la presentazione delle domande per ottenere i permessi retribuiti per il diritto allo studio per l’anno solare 2025.