Il riconoscimento dei 24 CFU è stato confermato come requisito di accesso per l’ultimo concorso scuola previsto nel 2024. Questo sarà l’ultimo anno in cui sarà possibile partecipare al concorso utilizzando i 24 CFU come titolo di accesso, dato che dal 2025 l’intero sistema di abilitazione passerà al percorso ordinario dei 60 CFU. Questo cambiamento fa parte della riforma che punta a migliorare la qualità della formazione degli insegnanti e ad allineare il sistema scolastico italiano agli standard europei.
Secondo l’art. 8 del DPCM, molti corsisti iscritti ai Percorsi Formativi da 60 CFU (PF60) si sono visti riconoscere i 24 CFU già acquisiti. Tuttavia, questo riconoscimento non comporta alcuna riduzione dei costi del corso. Di conseguenza, anche chi possiede i 24 CFU è tenuto a pagare l’intero importo di 2.500 euro per completare il percorso.
Una delle principali critiche mosse dai docenti è la mancanza di riduzione dei costi per coloro che hanno già acquisito i 24 CFU. Sebbene il riconoscimento di questi crediti riduca il numero di ore di frequenza e i CFU da conseguire, il costo del percorso rimane lo stesso. Questa disparità viene giustificata dal Ministero sulla base del fatto che il percorso formativo di riferimento rimane comunque quello dei 60 CFU.
Secondo le Faq ministeriali pubblicate il 12 luglio 2024, infatti, il riconoscimento dei 24 CFU comporta esclusivamente una riduzione delle ore di frequenza, ma non una riduzione dei costi. Questo aspetto è stato oggetto di discussioni e richieste di modifica da parte dei sindacati e delle associazioni dei docenti, ma al momento il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha mantenuto questa impostazione.
Molti docenti e aspiranti insegnanti ritengono che l’imposizione di un costo elevato per accedere ai percorsi abilitanti sia discriminatoria, in quanto crea una disparità tra coloro che possono permettersi di pagare il corso e coloro che non hanno le risorse economiche necessarie. Questa situazione ha sollevato critiche anche dal punto di vista dell’equità e dell’accessibilità alla professione, che dovrebbe essere basata su competenze e merito piuttosto che su possibilità economiche.
Il costo dei percorsi abilitanti è stato oggetto di proteste da parte dei sindacati e di richieste di revisione da parte di molte organizzazioni professionali. La richiesta principale è quella di ridurre il costo per coloro che hanno già acquisito i 24 CFU, o di prevedere forme di sostegno economico per i docenti che non dispongono di risorse adeguate.
In sintesi, la conferma del riconoscimento dei 24 CFU rappresenta una buona notizia per i docenti che desiderano partecipare al concorso scuola 2024. Tuttavia, il costo invariato dei percorsi abilitanti da 60 CFU continua a rappresentare un ostacolo per molti, creando disparità e generando malcontento tra i futuri insegnanti. È auspicabile che il Ministero prenda in considerazione le richieste di revisione e introduca misure di supporto economico per rendere l’accesso alla professione più equo e inclusivo.