mercoledì, 8 Gennaio 2025
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Pensioni Quota 103: proroga al 2025, requisiti, calcolo assegno e novità su incentivi e rivalutazione

Quota 103 prorogata al 2025: requisiti, calcolo della pensione, novità sugli incentivi al posticipo e dettagli sulla rivalutazione degli assegni.

La Legge di Bilancio 2025, con la legge 30 dicembre 2024 n. 207, ha confermato la proroga di Quota 103 contributiva per un anno, offrendo nuove opportunità di pensionamento anticipato a lavoratori dipendenti e autonomi. Tutti coloro che raggiungeranno 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2025 potranno accedere a questa prestazione.

Calcolo della pensione con Quota 103

La pensione con Quota 103 viene calcolata interamente con il sistema contributivo. Questo significa che l’assegno pensionistico non supererà quattro volte il trattamento minimo INPS, fissato a 2.394,44 euro lordi mensili (valore soggetto a rivalutazione nel 2025). Tale limite resterà valido fino al compimento dei 67 anni, dopodiché verrà liquidata anche la parte eccedente.

Requisiti e gestione delle finestre mobili

I lavoratori interessati devono rispettare i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2025, considerando tutte le contribuzioni accreditate nelle gestioni previdenziali INPS, ad eccezione delle Casse Professionali. Inoltre, la misura conferma le finestre mobili, ovvero il periodo tra la maturazione del diritto alla pensione e l’effettivo pagamento dell’assegno:

  • Settore privato: 7 mesi dalla maturazione dei requisiti.
  • Settore pubblico: 9 mesi dalla maturazione dei requisiti.

Nel settore scolastico, i dipendenti possono presentare domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio 2025.

Cumulo e incentivi al posticipo

Quota 103 prevede il divieto di cumulo della pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo. L’unica eccezione riguarda i guadagni occasionali fino a 5.000 euro annui. Per incentivare il posticipo del pensionamento, i dipendenti che maturano i requisiti possono scegliere di ricevere la quota di contribuzione IVS in busta paga. Dal 2025, questa somma non verrà considerata reddito da lavoro e sarà quindi esente da IRPEF.

Quanto si perde con Quota 103

Nonostante la proroga, Quota 103 registra una scarsa adesione. L’INPS ha rilevato circa 1.600 richieste nel 2024. La perdita economica rappresenta uno dei principali deterrenti: si stima una riduzione media del 17% sull’assegno pensionistico. Per esempio, su una pensione lorda di 2.000 euro, un dipendente pubblico rinuncia a circa 340 euro mensili.

Simulazione del calcolo pensionistico

L’INPS mette a disposizione un utile strumento online per simulare il calcolo della pensione. I lavoratori possono accedere tramite SPID o credenziali equivalenti e verificare la propria situazione contributiva. Questo servizio è rivolto a diverse categorie, tra cui:

  • Dipendenti con contribuzione nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
  • Iscritti alla Gestione Separata.
  • Dirigenti di aziende industriali.
  • Lavoratori con contribuzione in altre gestioni amministrate dall’INPS.

Rivalutazione delle pensioni minime nel 2025

Nel 2025, le pensioni minime beneficeranno di una perequazione aggiuntiva del 2,2%, portando l’assegno minimo a 616,67 euro rispetto ai precedenti 614,77 euro. L’Istat ha fissato il tasso di rivalutazione allo 0,8%, reintroducendo le seguenti tre fasce:

  • 100% per pensioni fino a 4 volte il minimo.
  • 90% per pensioni tra 4 e 5 volte il minimo.
  • 75% per pensioni oltre 5 volte il minimo.

Questa rivalutazione non si applicherà ai pensionati residenti all’estero, nel caso in cui l’assegno superi il trattamento minimo INPS. Quota 103 si conferma una misura chiave per il pensionamento anticipato, ma presenta anche criticità che richiedono valutazioni attente da parte dei lavoratori interessati.

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