HomeLavoroPensioniPensioni e tredicesima: riduzioni per chi è andato in pensione nel 2024

Pensioni e tredicesima: riduzioni per chi è andato in pensione nel 2024

Come funziona la tredicesima sulla pensione, gli importi previsti e le riduzioni per chi è andato in pensione nel 2024.

Il 2 dicembre prossimo è previsto il pagamento della tredicesima per i pensionati, un’aggiunta significativa al cedolino mensile di dicembre. Una buona notizia riguarda le addizionali comunali e regionali: queste infatti non vengono trattenute sulla tredicesima, incrementando così il netto a parità di lordo.

Tuttavia, va chiarito che il calcolo della tredicesima sulle pensioni segue le stesse regole previste per i lavoratori dipendenti: ogni mese di pensione maturato contribuisce all’importo finale, fino ad arrivare alla quota completa per chi è pensionato da oltre un anno.

In assenza di eventi particolari, la tredicesima corrisponde al lordo del cedolino di dicembre, un valore non garantito ai pensionati del 2024 che percepiranno un importo ridotto in base ai mesi maturati.

Tredicesima ridotta per i nuovi pensionati del 2024

I pensionati che hanno smesso di lavorare durante il 2024 riceveranno una tredicesima parziale. Il calcolo della tredicesima si basa su un sistema di ratei mensili: viene accantonato un dodicesimo della pensione per ogni mese compreso tra gennaio e dicembre. Di conseguenza, la somma finale della tredicesima dipende dai mesi effettivamente percepiti; ad esempio, chi ha una pensione lorda di 1.000 euro riceverà 83 euro per ciascun mese accreditato.

Per chi è andato in pensione solo a maggio 2024, la tredicesima coprirà otto ratei, risultando in un importo aggiuntivo di circa 665 euro anziché il totale previsto per un anno completo. I ratei precedenti sono comunque stati pagati nell’ultima busta paga, insieme alle competenze di fine rapporto, quindi non risultano persi.

Differenze fiscali sulla pensioni

A differenza degli assegni mensili, la tredicesima pensionistica non beneficia delle detrazioni fiscali specifiche per i redditi da pensione, incidendo leggermente sul netto finale. Sebbene l’importo lordo della tredicesima sia generalmente uguale a quello della pensione di dicembre, il netto è minore a causa della tassazione specifica applicata.

Solo chi ha una pensione stabile dall’anno precedente, senza ricalcoli per contributi aggiuntivi o supplementi, percepirà una tredicesima pari al cedolino mensile in valore lordo. Eventuali modifiche alla pensione, come supplementi dovuti a versamenti successivi, possono alterare l’importo finale della tredicesima.

Esclusione della tredicesima per i beneficiari di Ape Sociale

Chi ha optato per l’Ape Sociale non riceverà la tredicesima. Questa misura permette di anticipare l’uscita dal lavoro già a 63 anni e 5 mesi, ma non rappresenta una vera pensione, bensì un’indennità di accompagnamento fino ai 67 anni, quando scatterà la pensione di vecchiaia.

Durante il periodo coperto dall’Ape Sociale, l’indennità versata dallo Stato corrisponde all’importo maturato della pensione, fino a un massimo di 1.500 euro lordi mensili. Tuttavia, l’indennità viene erogata per sole 12 mensilità, senza alcuna tredicesima, così come accade per altre misure assistenziali, come l’indennità di accompagnamento.

Questo aiuto rappresenta un incremento rilevante per i pensionati di lunga data, ma introduce alcune differenze significative per chi è entrato in pensione di recente o ha scelto l’Ape Sociale. Mentre i pensionati di vecchia data ricevono un importo pari a una mensilità aggiuntiva, i nuovi pensionati vedranno una tredicesima proporzionata ai mesi percepiti nel corso dell’anno.

Coloro che hanno beneficiato dell’Ape Sociale, invece, non avranno diritto alla tredicesima, poiché l’indennità erogata è considerata un supporto temporaneo e privo dei benefici aggiuntivi della pensione completa.

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