Chi percepisce 598 euro (importo minimo del 2024) riceverà circa 4,50 euro lordi in più al mese. Per una pensione di 2.100 euro lordi, l’aumento sarà di 16,80 euro mensili.
I pensionati con un assegno inferiore al minimo ricevono un aumento speciale, come previsto dall’articolo 1, comma 177, della legge di Bilancio 2025. Questa norma, valida fino al 2026, garantisce:
🔹 +2,2% nel 2025
🔹 +1,3% nel 2026
L’obiettivo è migliorare il potere d’acquisto delle pensioni più basse, già al centro di precedenti interventi nel 2022.
I pensionati con assegni tra 2.100 e 2.330 euro lordi subiscono una penalizzazione rispetto a chi rientra nella fascia inferiore. Infatti, l’adeguamento dello 0,72% comporta un aumento inferiore ai 16,80 euro lordi concessi a chi prende 2.100 euro. Solo sopra i 2.330 euro lordi si ottiene un incremento superiore.
Chi riceve 2.600 euro lordi al mese (5 volte il minimo) otterrà un aumento di circa 18,70 euro lordi. La rivalutazione minore per le pensioni più alte consente allo Stato di limitare la spesa senza ridurre gli incrementi per chi ha assegni più bassi.
La rivalutazione delle pensioni 2025 avrà un impatto più contenuto rispetto al 2024, quando l’inflazione aveva portato a un aumento del 5,4%. Le fasce più basse continueranno a ricevere il 100% dell’adeguamento, mentre chi percepisce pensioni più alte vedrà una riduzione proporzionale. Chi rientra nella fascia medio-alta potrebbe subire un piccolo svantaggio, ma il governo punta a bilanciare le risorse mantenendo l’aumento pieno per chi ne ha più bisogno.