A precisare e ricordare quanto detto al paragrafo precedente è stata la nota testata giornalistica Italia Oggi, la quale attraverso un articolo pubblicato quest’oggi ha stimato con esattezza la percentuale esatta delle unità che percepiranno l’indennizzo in oggetto a partire dal 2020, esattamente due anni dopo la data del loro pensionamento.
L’esatta percentuale di coloro che si troveranno a partire dall’1 Settembre 2018 in questa particolare situazione – secondo Italia Oggi – è pari al 79%, ovvero 33.180 unità lavorative tra docenti e personale ATA. La restante parte, cioè 21% (8.820 unità) potrà percepire durante tutto il 2019 la somma del TFR loro spettante.
Che dire su questo argomento: paradossale e grottesco. La Legge 138/2011 è certamente una norma iniqua, soprattutto per i lavoratori a cui è destinata. Il personale della scuola coinvolto tutti i mesi ha dovuto (loro malgrado) rinunciare ad una consistente parte del loro emolumento, senza peraltro poter batter ciglio.
Oggi quella legge rappresenta un’autentica ingiustizia sociale, soprattutto per quei lavoratori che non hanno certamente chiesto al Mef o allo Stato il differimento delle porzioni dei loro stipendi trattenute appunto per il pagamento di quello che oggi viene negato loro nell’immediato.