La petizione Anief punta a ottenere per il personale scolastico un trattamento simile a quello delle Forze dell’Ordine, che possono accedere al pensionamento a 60 anni proprio per via della natura usurante del lavoro.
Anief chiede che l’età pensionabile per i docenti e il personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) venga abbassata a 60 anni, con la possibilità di scegliere se continuare il servizio fino ai 67 anni in ruoli meno gravosi. Secondo il sindacato, questa soluzione permetterebbe al sistema scolastico di valorizzare l’esperienza degli insegnanti più anziani, che potrebbero dedicarsi a compiti di tutoraggio e supporto ai docenti più giovani.
Questo modello consentirebbe di mantenere la continuità didattica e trasmettere conoscenze, ma riducendo lo stress di un insegnamento attivo e diretto.
La petizione Anief propone anche un riscatto gratuito degli anni di laurea, misura che contribuirebbe a valorizzare il percorso formativo dei docenti e a facilitare il raggiungimento dell’età pensionabile. La richiesta è motivata dal fatto che molti insegnanti raggiungono il ruolo definitivo solo intorno ai 30 anni, un percorso che rende difficile accumulare contributi per una pensione piena in tempi utili.
Riscattare gratuitamente la laurea e poter andare in pensione a 60 anni offrirebbe al personale scolastico l’opportunità di uscire dal lavoro prima del manifestarsi di episodi di stress cronico e burnout, rischi spesso ignorati ma rilevanti, come indicato da diversi studi sul lavoro in ambito educativo.
I dati europei mostrano che l’Italia ha uno dei corpi insegnanti più anziani: circa il 60% dei docenti ha più di 50 anni, una situazione che aumenta il divario generazionale tra insegnanti e studenti. Inoltre, la professione è sempre più esposta a rischi di salute legati allo stress e alla gestione delle classi.
Mentre in altri Paesi europei i docenti possono accedere a programmi di pensionamento anticipato o di riduzione dell’orario lavorativo, in Italia la categoria fatica a ottenere misure di sostegno.
Questa iniziativa sindacale è un appello per migliorare il benessere degli insegnanti e garantire una qualità dell’istruzione che risponda alle esigenze di un sistema scolastico moderno. Il prossimo passo è ora nelle mani delle istituzioni, chiamate a riconoscere i bisogni di un comparto che, tra difficoltà e invecchiamento, chiede un cambiamento.