Pensione: richiesta di anticipo per docenti e personale scolastico

Anief propone pensione a 60 anni per docenti e personale ATA, con ruolo di tutor fino a 67 anni. Riscatto gratuito della laurea e prevenzione burnout tra i temi chiave.

pensione anticipata
pensione anticipata

Negli ultimi giorni, il mondo scolastico ha visto una mobilitazione senza precedenti: la petizione lanciata da Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) ha raccolto oltre 10mila firme in sole 48 ore. Il sindacato ha chiesto al Governo una modifica sostanziale del sistema di pensione per docenti e personale scolastico, proponendo la possibilità di uscire dal lavoro a 60 anni senza penalizzazioni.

La proposta di Anief prevede, inoltre, una misura innovativa: chi desiderasse continuare a lavorare fino ai 67 anni potrebbe farlo, ma con un ruolo diverso, dedicato principalmente a funzioni di tutoraggio e supporto, un cambio che permetterebbe di valorizzare l’esperienza dei docenti senior in modo meno usurante.

Insofferenza crescente per il sistema pensionistico

L’iniziativa del sindacato nasce in risposta al crescente malcontento del personale scolastico, costretto a lavorare fino a 67 anni, un’età che molti giudicano inadeguata per una professione intensa come quella dell’insegnamento. L’età media dei docenti italiani è tra le più alte in Europa, con il rischio di un aumento dei casi di burnout, e questa condizione influisce negativamente non solo sulla salute psicofisica dei lavoratori, ma anche sulla qualità dell’istruzione fornita agli studenti.

La petizione Anief punta a ottenere per il personale scolastico un trattamento simile a quello delle Forze dell’Ordine, che possono accedere al pensionamento a 60 anni proprio per via della natura usurante del lavoro.

Anief propone un trattamento equiparato alle Forze dell’Ordine

Anief chiede che l’età pensionabile per i docenti e il personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) venga abbassata a 60 anni, con la possibilità di scegliere se continuare il servizio fino ai 67 anni in ruoli meno gravosi. Secondo il sindacato, questa soluzione permetterebbe al sistema scolastico di valorizzare l’esperienza degli insegnanti più anziani, che potrebbero dedicarsi a compiti di tutoraggio e supporto ai docenti più giovani.

Questo modello consentirebbe di mantenere la continuità didattica e trasmettere conoscenze, ma riducendo lo stress di un insegnamento attivo e diretto.

Riscatto gratuito della laurea e riduzione del burnout

La petizione Anief propone anche un riscatto gratuito degli anni di laurea, misura che contribuirebbe a valorizzare il percorso formativo dei docenti e a facilitare il raggiungimento dell’età pensionabile. La richiesta è motivata dal fatto che molti insegnanti raggiungono il ruolo definitivo solo intorno ai 30 anni, un percorso che rende difficile accumulare contributi per una pensione piena in tempi utili.

Riscattare gratuitamente la laurea e poter andare in pensione a 60 anni offrirebbe al personale scolastico l’opportunità di uscire dal lavoro prima del manifestarsi di episodi di stress cronico e burnout, rischi spesso ignorati ma rilevanti, come indicato da diversi studi sul lavoro in ambito educativo.

Una categoria invecchiata e soggetta a stress

I dati europei mostrano che l’Italia ha uno dei corpi insegnanti più anziani: circa il 60% dei docenti ha più di 50 anni, una situazione che aumenta il divario generazionale tra insegnanti e studenti. Inoltre, la professione è sempre più esposta a rischi di salute legati allo stress e alla gestione delle classi.

Mentre in altri Paesi europei i docenti possono accedere a programmi di pensionamento anticipato o di riduzione dell’orario lavorativo, in Italia la categoria fatica a ottenere misure di sostegno.

Questa iniziativa sindacale è un appello per migliorare il benessere degli insegnanti e garantire una qualità dell’istruzione che risponda alle esigenze di un sistema scolastico moderno. Il prossimo passo è ora nelle mani delle istituzioni, chiamate a riconoscere i bisogni di un comparto che, tra difficoltà e invecchiamento, chiede un cambiamento.

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