La totalizzazione dei contributi permette di sommare i versamenti previdenziali accumulati in diverse gestioni per ottenere un’unica pensione. Questo strumento si rivela essenziale per chi ha lavorato in più settori, includendo enti come INPS e casse professionali. I contributi vengono unificati e calcolati con il sistema contributivo, a prescindere dal metodo originario. Rispetto alla ricongiunzione, la totalizzazione è gratuita e richiede requisiti specifici. Per la pensione di vecchiaia, servono 20 anni di contributi e un’età minima di 66 anni e 7 mesi, con decorrenza dopo 18 mesi. La pensione di anzianità invece scatta dopo 21 mesi.
Oltre alla contribuzione obbligatoria, i dipendenti pubblici possono versare contributi volontari per colmare periodi scoperti o aumentare l’anzianità contributiva. Per accedere a questa opzione, bisogna aver maturato almeno 5 anni di contributi effettivi o 3 anni negli ultimi 5 anni prima della domanda. Il riscatto della pensione, invece, permette di valorizzare periodi non coperti da contributi, come gli anni di studio universitario o di specializzazione. Il costo varia in base alla retribuzione e al metodo di calcolo della pensione. Per entrambe le opzioni, è consigliabile richiedere una simulazione personalizzata per valutare il rapporto tra investimento e benefici futuri.