L’INPS utilizza due sistemi di calcolo:
Un lavoratore con un montante contributivo di 250.000 euro subirà una riduzione progressiva dell’assegno pensionistico in base all’età di uscita dal lavoro. Di seguito i valori stimati con i coefficienti di trasformazione INPS per il biennio 2025-2026:
Età | Coefficiente di trasformazione | Importo annuo pensione | Differenza rispetto ai 67 anni |
---|---|---|---|
64 anni | 5.088% | 12.720 € | -1.300 € |
65 anni | 5.25% | 13.125 € | -895 € |
66 anni | 5.423% | 13.557,50 € | -462,50 € |
67 anni | 5.608% | 14.020 € | — |
Chi sceglie di andare in pensione a 64 anni perderebbe 1.300 euro annui, mentre ritardando l’uscita di un anno ridurrebbe la perdita a 895 euro. Spostando il pensionamento a 66 anni, la perdita sarebbe di soli 462,50 euro.
La scelta di anticipare la pensione dipende dalle necessità personali e dalla valutazione dell’importo pensionistico. Chi opta per un’uscita anticipata dovrà considerare la riduzione dell’assegno, mentre chi rimanda il pensionamento potrà beneficiare di un importo più elevato. La decisione finale spetta al lavoratore, che dovrà valutare attentamente il costo dell’anticipo rispetto ai benefici di un pensionamento immediato.