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Pensione all’estero: come pagare meno tasse, guida per i pensionati italiani

I pensionati italiani possono trasferirsi all'estero per ridurre o eliminare le tasse sulla pensione, con informazioni su requisiti, vincoli e Paesi migliori.

Riuscire a non pagare tasse sulla pensione è il sogno di molti lavoratori e pensionati italiani. L’Italia, infatti, si distingue tra i Paesi con il cuneo fiscale più alto al mondo. Anche se eliminare completamente le tasse può sembrare un’utopia, trasferirsi all’estero può offrire un’opportunità concreta per ridurre significativamente il carico fiscale. Vediamo come i pensionati italiani possono sfruttare questa possibilità e quali sono i migliori Paesi per ottenere agevolazioni fiscali.

Differenza tra pensioni pubbliche e private all’estero

Non tutte le pensioni possono beneficiare dello stesso trattamento fiscale all’estero. La principale distinzione riguarda le pensioni pubbliche e quelle private. I pensionati statali, come gli ex-INPDAP, possono ottenere la defiscalizzazione della pensione solo in quattro Paesi: Tunisia, Cile, Senegal e Australia. Questi Paesi hanno stipulato accordi internazionali con l’Italia per evitare la doppia tassazione.

I pensionati privati, invece, hanno un ventaglio più ampio di opportunità. In molti casi, possono beneficiare di una tassazione ridotta o persino della completa esenzione fiscale in base alla normativa locale. Ogni Paese applica regole specifiche per i pensionati esteri, e la scelta della destinazione gioca un ruolo cruciale nel determinare il livello di tassazione.

Requisiti per trasferire la residenza fiscale all’estero

Per usufruire delle agevolazioni fiscali all’estero, è necessario soddisfare determinati requisiti. Ecco i principali:

  1. Acquisizione della residenza fiscale nel Paese estero: Questo implica stipulare un contratto di affitto a lungo termine o acquistare una casa.
  2. Apertura di un conto corrente bancario locale: Serve per dimostrare la stabilità economica nel nuovo Paese.
  3. Iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero): L’iscrizione all’AIRE consente di semplificare diverse procedure amministrative, come il rinnovo dei documenti italiani e il diritto di voto.

Ottenuta la residenza fiscale, sarà fondamentale rispettare i vincoli per mantenerla. Il pensionato dovrà risiedere nel Paese estero per almeno sei mesi e un giorno all’anno e trasferire lì il centro dei propri interessi economici e affettivi.

Vincoli e normative in evoluzione

Mantenere la residenza fiscale all’estero richiede attenzione ai cambiamenti normativi. Per esempio, il Portogallo, che fino a poco tempo fa rappresentava un vero e proprio paradiso fiscale per i pensionati italiani, ha modificato il regime agevolato RNH (Residente Non Abituale). Dal 2024, questo regime non sarà più accessibile. Tuttavia, le elezioni della primavera 2024 potrebbero portare a nuove disposizioni.

In altri Paesi, invece, le normative continuano a offrire vantaggi significativi. I pensionati devono monitorare costantemente la situazione legislativa per non perdere le agevolazioni fiscali e adattarsi alle nuove regolamentazioni.

Migliori paesi per la defiscalizzazione delle pensioni

Molti Paesi offrono condizioni favorevoli per i pensionati italiani, sia pubblici che privati. Tra le destinazioni più gettonate troviamo:

  • Tunisia: Offre condizioni vantaggiose per i pensionati pubblici, grazie agli accordi contro la doppia tassazione.
  • Portogallo: Nonostante le recenti modifiche, resta una meta interessante per i pensionati privati, con nuove regole fiscali in arrivo.
  • Cipro e Malta: Propongono regimi fiscali agevolati per attirare pensionati da tutto il mondo.
  • Repubblica Dominicana e Thailandia: Offrono una tassazione ridotta e un costo della vita molto competitivo.

Trasferirsi all’estero per ridurre il carico fiscale sulla pensione è una realtà accessibile per molti pensionati italiani. La scelta del Paese di destinazione, il rispetto dei requisiti fiscali e la consapevolezza delle normative in evoluzione sono elementi chiave per sfruttare al meglio queste opportunità. Con una pianificazione adeguata, è possibile aumentare il potere d’acquisto e godere di una pensione più ricca e soddisfacente.

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