lunedì, Settembre 16, 2024
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Pensione, accertamento dell’esistenza in vita: la verità sui controlli INPS

Controlli INPS sull'esistenza in vita dei pensionati all'estero: chiarimenti su procedure e tempistiche per evitare sospensioni dell'assegno mensile

Molti pensionati rischiano di perdere l’assegno mensile senza un preciso certificato. L’INPS, infatti, avvia periodicamente un controllo a tappeto per accertare l’esistenza in vita di chi percepisce la pensione. Questo processo serve a evitare che i familiari del titolare incassino indebitamente le pensioni.

Controlli INPS con l’accertamento in vita per i pensionati all’estero

I controlli periodici riguardano soprattutto chi riceve una pensione italiana ma risiede all’estero. Secondo molte testate online, i controlli per l’accertamento dell’esistenza in vita riprenderanno il 20 settembre 2024, con certificazione da presentare entro il 18 gennaio 2025. Chi non produrrà il documento vedrà sospeso l’assegno a partire da febbraio 2025.

Cosa dice realmente l’INPS

Queste notizie mancano di fondamento. L’unico riferimento ufficiale risale al messaggio INPS numero 794 del 23 febbraio 2023, in cui si annunciavano i controlli per l’esistenza in vita per gli anni 2023 e 2024. I controlli si sono conclusi a febbraio 2024, senza alcun accertamento tra marzo e luglio 2024, né previsto per il 20 settembre 2024.

Fasi dei controlli per il 2023 e 2024

Nel messaggio del 2023, l’INPS ha chiarito le fasi dei controlli per certificare l’esistenza in vita:

  1. Prima fase (marzo 2023 – luglio 2023): per pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.
  2. Seconda fase (settembre 2023 – gennaio 2024): per pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania.

Le comunicazioni sono state inviate a partire dal 20 settembre 2023, e i pensionati dovevano attestare l’esistenza in vita entro il 18 gennaio 2024. Nessun controllo annuale è previsto per marzo o settembre 2024.

Procedura di accertamento dell’esistenza in vita

L’accertamento dell’esistenza in vita coinvolge principalmente Citibank, che paga la pensione all’estero. Questa banca invia una lettera esplicativa ai pensionati, con le istruzioni per compilare il modulo necessario e la documentazione da allegare. Il modulo deve essere firmato e restituito, con la controfirma di un testimone qualificato, come un rappresentante dell’Ambasciata o del Consolato italiano o un’autorità locale autorizzata. Solo i pensionati in USA, Regno Unito, Canada e Australia possono fornire l’attestazione telematicamente.

Accordi INPS con altri Paesi

L’accertamento dell’esistenza in vita non è richiesto nei Paesi con accordi di collaborazione tra l’INPS e l’istituto previdenziale locale, come Germania, Svizzera, Belgio e Francia. Inoltre, chi ha riscosso un assegno di pensione tramite Western Union poco prima della campagna annuale è esente dall’accertamento.

L’INPS monitora regolarmente l’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero per evitare erogazioni indebite. La campagna di accertamento per il 2023 e 2024 si è conclusa a febbraio 2024. Le notizie su nuovi controlli a partire da settembre 2024 sono infondate.

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