Secondo il ministro Valditara, l’obiettivo principale è garantire che i premi economici siano distribuiti in modo equo e basato sui risultati, uniformando i dirigenti scolastici agli standard degli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione. Il nuovo sistema di valutazione mira inoltre a:
L’Associazione Nazionale Presidi (ANP), attraverso il suo presidente Antonello Giannelli, ha accolto con favore l’introduzione di criteri oggettivi per la valutazione. «Finalmente ci si concentra su aspetti concreti e misurabili, come la pubblicazione del PTOF o la gestione amministrativa. Questo offre ai dirigenti parametri chiari per orientare il loro lavoro», ha dichiarato Giannelli. Tuttavia, l’ANP ha anche evidenziato un problema storico: gli stipendi dei dirigenti scolastici rimangono i più bassi rispetto agli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione. «La retribuzione deve essere adeguata al livello di responsabilità richiesto», ha aggiunto Giannelli, sottolineando che un miglioramento delle condizioni salariali potrebbe essere una condizione necessaria per il successo del nuovo sistema.
Per l’anno scolastico in corso, gli obiettivi semplificati saranno definiti a Gennaio 2025, con i punteggi assegnati a fine anno scolastico. Dal 2025-2026, invece, il sistema sarà pienamente operativo e contribuirà a determinare la parte premiale dello stipendio dei presidi. Questo cambiamento rappresenta un primo passo verso una gestione più trasparente ed efficiente delle scuole italiane, ma resta da vedere se la misura avrà l’effetto desiderato e se sarà accompagnata da un concreto miglioramento delle condizioni retributive per i dirigenti scolastici.