A Trento, un padre accusato di non versare l’assegno di mantenimento relative alle spese per i figli è stato assolto in appello. La difesa ha dimostrato, attraverso una vasta documentazione di scontrini e ricevute, che l’uomo ha sempre contribuito alle spese per i figli, pur non effettuando i versamenti direttamente all’ex moglie. Tra le spese sostenute figurano quelle per vestiario, ricariche telefoniche, corsi sportivi e persino la patente per la moto.
Sentenza ribaltata: l’uomo dimostra il supporto economico ai figli
Il caso riguarda un 47enne di origine romena, residente in Trentino, separato legalmente dal 2018. In primo grado, era stato condannato al pagamento di una multa di 300 euro per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza, riconoscendo che l’uomo ha sempre sostenuto economicamente i figli, pur non versando direttamente la somma di 500 euro mensili stabilita dal Tribunale.
Accertate le spese per i figli: le prove documentali decisive per l’assoluzione
L’accusa sosteneva che il padre, dal 2017, non avesse rispettato l’obbligo di mantenimento, spingendo l’ex moglie a chiedere supporto alla Provincia e a procedere legalmente. Tuttavia, l’avvocato difensore ha dimostrato che l’uomo non ha mai smesso di contribuire alle spese necessarie per la crescita dei figli. Scontrini e ricevute attestano pagamenti per abbigliamento, scarpe, ricariche telefoniche e attività extrascolastiche, oltre alla patente di guida per il figlio maggiore.
La Corte d’Appello ha stabilito l’assoluzione piena dell’uomo, ritenendo che il fatto non sussiste. La sentenza potrebbe costituire un precedente significativo nei casi di separazione, dove il mantenimento viene garantito in forme alternative rispetto ai versamenti diretti.
Le spese per i figli valgono come assegno di mantenimento: una decisione che potrebbe influenzare altri casi
Questo verdetto evidenzia come il mantenimento non si esaurisca esclusivamente nel versamento mensile stabilito, ma possa essere garantito attraverso spese dirette e concrete per i figli. In molte situazioni di separazione, infatti, le tensioni tra gli ex coniugi possono ostacolare il rispetto degli accordi economici. Tuttavia, la decisione della Corte d’Appello di Trento dimostra che ciò che conta è il reale contributo fornito ai figli, indipendentemente dal metodo di pagamento.
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