Il nuovo contratto di lavoro per le funzioni centrali, firmato dall’ARAN e alcune sigle sindacali, introduce importanti novità per oltre 200.000 dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Tra le innovazioni principali, spicca il potenziamento dello smart working, che supera i limiti imposti dalla direttiva Brunetta.
Questo strumento offre ai giovani nuove opportunità di ingresso nella Pubblica Amministrazione e agevola i lavoratori con esigenze particolari, come problemi di salute o familiari con disabilità.
Settimana lavorativa di quattro giorni e orario flessibile
Il contratto consente ai dipendenti di articolare l’orario di lavoro su quattro giorni, pur mantenendo le 36 ore settimanali. Questa soluzione garantisce maggiore flessibilità organizzativa e punta a migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione. Antonio Naddeo, presidente dell’ARAN, ha definito questa innovazione un passo avanti nella gestione moderna del personale.
Valorizzazione dell’esperienza e age management
Il contratto introduce l’age management, una pratica che punta a integrare l’esperienza dei dipendenti senior con l’entusiasmo dei più giovani. Percorsi di mentoring e reverse mentoring favoriscono il trasferimento di competenze, rafforzando la collaborazione tra generazioni. Inoltre, il contratto amplia i permessi per visite mediche ai dipendenti over 60, dimostrando un’attenzione concreta alle necessità di questa fascia d’età.
Incremento retributivo e riconoscimento degli incarichi
L’accordo prevede un aumento medio del 6% delle retribuzioni e stabilisce un riconoscimento per chi ricopre incarichi organizzativi e professionali da almeno otto anni. Sebbene alcune organizzazioni sindacali non abbiano ancora firmato, Naddeo si è detto ottimista sul futuro consenso.
Questo contratto mira a superare vecchi stereotipi, dimostrando che una Pubblica Amministrazione efficiente passa dalla valorizzazione dei suoi dipendenti.