Il governo italiano ha introdotto una riforma significativa al Codice della Strada, approvata di recente dal Senato, con l’obiettivo di ridurre gli incidenti e i comportamenti pericolosi al volante. Tra le novità principali spiccano norme più severe per chi guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di droghe, utilizza il cellulare o supera i limiti di velocità. Nonostante l’obiettivo dichiarato di garantire maggiore sicurezza sulle strade, alcuni critici ritengono che il provvedimento possa avere anche finalità economiche.
Guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di droghe: tolleranza zero
La riforma adotta un approccio molto rigido verso chi guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Le multe per guida in stato di ebbrezza variano in base al tasso alcolemico, con sanzioni che raggiungono i 6.000 euro e prevedono arresti fino a un anno per i casi più gravi. Per i conducenti con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, si aggiungono la sospensione della patente da uno a due anni e il rischio di confisca del veicolo. Sul fronte delle droghe, un test positivo basta per far scattare provvedimenti, eliminando la necessità di dimostrare lo stato di alterazione. In questi casi, la patente può essere revocata fino a tre anni, un deterrente studiato per scoraggiare comportamenti irresponsabili.
Distrazione alla guida: multe severe per l’uso del cellulare
L’uso dello smartphone al volante continua a essere una delle principali cause di incidenti stradali. Per contrastare questa pericolosa abitudine, il nuovo Codice della Strada prevede multe immediate che partono da 250 euro già alla prima infrazione. In caso di recidiva, i trasgressori rischiano la sospensione della patente fino a tre mesi. Questa misura punta a responsabilizzare i conducenti, riducendo le distrazioni alla guida e salvaguardando la sicurezza degli utenti più vulnerabili, come pedoni e ciclisti.
Eccesso di velocità: sanzioni aggiornate per strade più sicure
Chi supera i limiti di velocità trova nel nuovo Codice regole più stringenti. Le multe per il superamento dei limiti tra 10 e 40 km/h variano da 173 a 694 euro, con importi crescenti per infrazioni più gravi. L’incremento delle sanzioni riflette l’impegno del governo nel ridurre gli incidenti legati all’alta velocità, una delle principali cause di mortalità stradale. L’approccio si concentra sulla prevenzione, incentivando una condotta responsabile e rispettosa delle regole.
Con queste misure, il governo punta a un obiettivo chiaro: rendere le strade italiane più sicure, riducendo drasticamente i comportamenti che mettono a rischio la vita degli utenti. La riforma del Codice della Strada si configura come un passo cruciale verso un sistema di mobilità più sostenibile e responsabile.
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