Intanto, i malumori tra la folta schiera dei lavoratori pubblici sono tanti, spesso tradotti in commenti ironici e sarcastici. Per lo più si tratta di messaggi di disappunto per via delle tante veline mediatiche circa i preannunciati aumenti della rata stipendiale di luglio.
Ma vediamo perché questi annunciati aumenti in molti casi non ci sono stati e perché invece ci saranno sul cedolino NoiPA di agosto.
Bisogna precisare che le trattenute sull’importo dello stipendio di ciascun assistito dipende dal reddito lordo che lo stesso ha dichiarato nell’anno fiscale precedente. Fatta questa premessa dunque ciascun dipendente pubblico avrà un proprio importo, diverso dagli altri, a seconda del proprio reddito dichiarato. Nello specifico, chi avesse raggiunto o superato nell’anno fiscale 2019 l’imponibile Irpef dichiarato di 28mila euro, beneficerà degli aumenti derivanti dal taglio del cuneo fiscale ad agosto e non certo in quella di luglio. Non solo, ma nella rata di agosto saranno previsti anche gli aumenti previsti a luglio e non aggiunti per forza di cosa nella rata stipendiale di luglio. Ecco svelato l’arcano.
Quanto brevemente spiegato viene descritto, nero su bianco, all’interno di una nota pubblicata di recente. Tale comunicato precisa testualmente: “Sono in corso di applicazione le misure di sostegno economico previste dal D.L. 5 febbraio 2020, n. 3 convertito con Legge del 2 aprile 2020, n. 21. In particolare, è riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo pari a 600 euro nel 2020 e di 1.200 a decorrere dal 2021, per i redditi che non superano i 28.000 euro annui e, fino al 31 dicembre 2020, un’ulteriore detrazione fiscale per redditi di lavoro dipendente e assimilati, di importo decrescente, a beneficio di titolari di redditi complessivi fino a 40.000 euro annui. Il trattamento integrativo sarà applicato dalla mensilità di luglio 2020. L’ulteriore detrazione, ferma restando la decorrenza 1° luglio, sarà applicata sulla mensilità di agosto”.
Il comunicato NoiPA descrive nel dettaglio la procedura per l’accredito sulle rate degli stipendi degli assistiti delle somme aggiuntive, derivanti dal taglio del cuneo fiscale, misura prevista dalla Legge n.21 del 2 aprile 2020.