Se, ad esempio, un dipendente pubblico con reddito imponibile annuo di 30.000 euro, residente a Roma, vedrà una trattenuta di:
Questo comporterà una riduzione netta dello stipendio, percepibile già nel cedolino NoiPA di marzo 2025.
Con la Manovra di bilancio 2025, il Governo ha eliminato l’esonero contributivo del 6-7% introdotto nel 2023 per alleggerire le ritenute previdenziali. Questa misura, nota come “bonus Meloni”, garantiva un abbattimento delle aliquote contributive per i lavoratori dipendenti.
A partire da marzo 2025, la mancata proroga dell’esonero comporta un taglio netto in busta paga, riducendo l’importo disponibile rispetto all’anno precedente. Inoltre, la riforma del cuneo fiscale 2025 non ha compensato pienamente questa perdita per tutti i lavoratori.
Nonostante le trattenute, marzo 2025 porterà anche alcune lievi rivalutazioni salariali:
Tuttavia, secondo il sindacato Anief, questi aumenti non sono sufficienti a compensare l’inflazione stimata al 17-18%. Per questo motivo, sono in corso azioni legali per richiedere un’indennità piena e il recupero degli arretrati fino a 3.000 euro.
Il cedolino NoiPA sarà accessibile a partire dal 18 marzo 2025. I dipendenti pubblici potranno consultarlo sul portale ufficiale NoiPA utilizzando SPID, CIE o CNS.
Nel dettaglio, il cedolino conterrà: Competenza fissa e accessoria, i conguagli fiscali e previdenziali, le trattenute IRPEF e contributive ed infine gli eventuali arretrati CCNL.
Lo stipendio di marzo 2025, in coclusione, presenta importi più bassi per molti dipendenti pubblici a causa della fine dell’esonero contributivo (Bonus Meloni) e dell’avvio della trattenuta per l’addizionale comunale IRPEF. Tuttavia, saranno previsti piccoli incrementi grazie all’indennità di vacanza contrattuale e agli effetti del CCNL 2022-2024 a partire dalle prossime rate stipendiali.