domenica, 13 Ottobre 2024
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Nobel per la pace 2024: un riconoscimento per il ripudio delle armi nucleari

 Il CNDDU celebra il Premio Nobel per la Pace 2024 a Nihon Hidankyo, sottolineando l'importanza del ripudio delle armi nucleari.

Il comunicato stampa che segue è stato inviato alla nostra redazione dal Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU). In questo importante messaggio, il CNDDU esprime la propria soddisfazione per il riconoscimento del Premio Nobel per la Pace 2024 all’organizzazione antinucleare giapponese Nihon Hidankyo. Si tratta di un segnale cruciale in un momento storico caratterizzato da tensioni e conflitti globali, che richiede una riflessione profonda sull’importanza della pace e del dialogo tra i popoli.

Il CNDDU sottolinea la necessità di mantenere viva la memoria delle atrocità causate dalle armi nucleari e invita a promuovere il dibattito sull’articolo 11 della Costituzione italiana, che esprime il ripudio della guerra. Ci auspichiamo che questo comunicato possa stimolare un ampio confronto culturale e educativo, fondamentale per costruire un futuro di pace.

Soddisfazione per il Nobel per la pace 2024 all’organizzazione Nihon Hidankyo

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime viva soddisfazione per l’insigne riconoscimento conseguito dall’organizzazione antinucleare giapponese Nihon Hidankyo: Premio Nobel per la pace 2024.

L’associazione da decenni propugna e divulga nel mondo il ripudio delle armi atomiche come risoluzione dei conflitti. Mai come adesso, dal momento che la pace nel mondo e la stessa sopravvivenza del genere umano sono compromesse da conflitti accesi come micce nei vari angoli del pianeta, occorre riflettere sull’opportunità del dialogo, della diplomazia e del rispetto tra i popoli. Il Giappone da Paese protagonista di eventi bellici drammatici e distruttivi è riemerso dalle ceneri dei funghi atomici come nazione simbolo del pacifismo.

La voce di chi può testimoniare in prima persona gli orrori degli squarci elettrici nel cielo e delle radiazioni violente, i cui effetti perdurarono per lustri sui corpi e sugli edifici spazzati via dall’onda d’urto degli ordigni nucleari deve continuare a richiamare l’attenzione dei grandi della terra e dei cittadini comuni su quanto sia fragile e prezioso il bene della pace. Nel caso di Hiroshima e Nagasaki morirono circa fra le 150 000 e le 220 000 persone; feriti e mutilati in misura ancora maggiore.

Adesso un’escalation nucleare potrebbe condurci all’annientamento totale perché dopo quasi ottant’anni da quell’orribile mattina in cui esplose la bomba, molti Stati si sono dotati di strumenti analoghi di morte e in caso di “necessità” sarebbero pronti a ricorrervi.

Il nobel di Nihon Hidankyo sia un monito per la società occidentale e il mondo intero: il punto di non ritorno è veramente prossimo.

Il CNDDU auspica nell’ambito dei percorsi di Educazione civica si possano avviare dibattiti / debate sull’importanza della pace e il significato profondo dell’art. 11 della Costituzione italiana.

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