Consideriamo un lavoratore licenziato a gennaio 2025 che dal 2021 al 2024 è stato in cassa integrazione a zero ore. Se l’azienda ha dichiarato nei flussi Uniemens un imponibile figurativo mensile di 1.200 euro, questo valore diventa la base di calcolo. La media retributiva mensile viene quindi calcolata su 48 mesi, risultando in 1.200 euro.
Per determinare l’importo della NASpI, si applica il 75% di questa media, pari a 900 euro mensili, entro la soglia prevista per il 2025 (1.250 euro). Infine, la durata del sussidio viene stabilita considerando i contributi figurativi derivanti dai 48 mesi di cassa integrazione, garantendo una NASpI per 24 mesi.
Questa modalità di calcolo rappresenta una soluzione importante per i lavoratori che hanno affrontato periodi prolungati di cassa integrazione a zero ore, offrendo loro un trattamento equo basato sulla contribuzione figurativa. Allo stesso tempo, è fondamentale che le aziende dichiarino correttamente gli importi nei flussi Uniemens per assicurare ai lavoratori il riconoscimento di un importo adeguato della NASpI.
Le nuove indicazioni dell’INPS contribuiscono a rendere più chiara la gestione delle domande di disoccupazione in casi complessi, come quelli dei lavoratori in CIG prolungata.