L’INPS, con il Messaggio n. 4254 del 13 dicembre 2024, ha introdotto importanti chiarimenti sul calcolo della NASpI per lavoratori disoccupati che, durante il quadriennio di riferimento, non hanno percepito retribuzioni per effetto della cassa integrazione (CIG) a zero ore. In collaborazione con il Ministero del Lavoro, l’Istituto specifica come gestire queste situazioni, valorizzando la contribuzione figurativa derivante dai periodi di cassa integrazione.
Come si calcola la NASpI in assenza di retribuzioni dirette
Il calcolo della NASpI normalmente si basa sulle retribuzioni imponibili registrate negli ultimi quattro anni. Tuttavia, per i lavoratori che nel quadriennio non hanno giornate lavorate e quindi non risultano retribuzioni utili nei flussi Uniemens, si applica un sistema alternativo. In questi casi, la base per il calcolo viene determinata utilizzando l’imponibile figurativo generato dalla cassa integrazione a zero ore, ovvero gli importi riconosciuti come sostitutivi della retribuzione ordinaria.
Tali importi sono dichiarati dall’azienda (in caso di conguaglio) o direttamente dall’INPS (nei pagamenti diretti).
Esempio di calcolo della NASpI per lavoratori in CIG
Consideriamo un lavoratore licenziato a gennaio 2025 che dal 2021 al 2024 è stato in cassa integrazione a zero ore. Se l’azienda ha dichiarato nei flussi Uniemens un imponibile figurativo mensile di 1.200 euro, questo valore diventa la base di calcolo. La media retributiva mensile viene quindi calcolata su 48 mesi, risultando in 1.200 euro.
Per determinare l’importo della NASpI, si applica il 75% di questa media, pari a 900 euro mensili, entro la soglia prevista per il 2025 (1.250 euro). Infine, la durata del sussidio viene stabilita considerando i contributi figurativi derivanti dai 48 mesi di cassa integrazione, garantendo una NASpI per 24 mesi.
Implicazioni per i lavoratori e le aziende
Questa modalità di calcolo rappresenta una soluzione importante per i lavoratori che hanno affrontato periodi prolungati di cassa integrazione a zero ore, offrendo loro un trattamento equo basato sulla contribuzione figurativa. Allo stesso tempo, è fondamentale che le aziende dichiarino correttamente gli importi nei flussi Uniemens per assicurare ai lavoratori il riconoscimento di un importo adeguato della NASpI.
Le nuove indicazioni dell’INPS contribuiscono a rendere più chiara la gestione delle domande di disoccupazione in casi complessi, come quelli dei lavoratori in CIG prolungata.
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