Quando un disoccupato percepisce la NASPI e raggiunge il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata, la prestazione decade automaticamente. Tuttavia, se si matura il diritto alla Quota 103, la situazione cambia: il lavoratore può scegliere di andare in pensione con questa opzione ma senza perdere subito l’ammortizzatore sociale. Infatti, anche scegliendo la Quota 103, la NASPI continua fino alla prima decorrenza utile per il trattamento pensionistico
Quota 103: una scelta, non un obbligo
La Quota 103 rappresenta una forma di pensionamento flessibile, meno vantaggiosa rispetto alla pensione piena. Per questo motivo, il lavoratore non è obbligato a sceglierla e può continuare a percepire la NASPI fino al raggiungimento di una soluzione pensionistica più favorevole. Questa regola tutela i diritti del lavoratore, lasciandolo libero di valutare l’opzione migliore senza pressioni o interruzioni forzate della disoccupazione.
Protezione contro il vuoto reddituale
Un altro vantaggio riguarda la protezione dal rischio di restare senza reddito durante il periodo di transizione. Le finestre mobili, che posticipano la decorrenza della pensione rispetto alla maturazione del diritto, non influiscono sul pagamento della NASPI. Questo meccanismo garantisce continuità economica al lavoratore disoccupato, un aspetto cruciale per chi affronta un periodo senza un’occupazione stabile.
Come agire: il caso pratico
Chi si trova in disoccupazione con NASPI, come nel caso di un lavoratore che matura il requisito per la Quota 103 a maggio 2025, può continuare a ricevere l’indennità fino alla decorrenza della pensione. Non c’è obbligo di interrompere la disoccupazione nel momento in cui si acquisisce il diritto alla Quota 103. Questo approccio permette di gestire in modo più sereno il passaggio alla pensione, scegliendo la soluzione più vantaggiosa.