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Nasce il festival dell’adolescenza: un incontro tra generazioni per ripensare il futuro delle città

Il primo Festival dell’Adolescenza a Cologno Monzese e Vimodrone: un evento per promuovere il dialogo tra giovani e adulti, ripensando le città del futuro.

Il seguente comunicato, che ci è stato gentilmente inviato dalla Encanto Public Relations, agenzia PR di Milano, annuncia la nascita del primo Festival dell’adolescenza che coinvolge i Comuni di Cologno Monzese e Vimodrone, insieme ad altri dieci comuni della rete Spazio Giovani, con l’obiettivo di ripensare le città dal punto di vista delle nuove generazioni.

Un’iniziativa unica nel suo genere, che prende forma attraverso il primo Festival dell’Adolescenza – Mondo in Transizione, un progetto ambizioso volto a promuovere il dialogo e il confronto tra le diverse generazioni, e a sensibilizzare la comunità sui bisogni e le difficoltà che caratterizzano la fase dell’adolescenza.

Nasce il primo festival dell’adolescenzamondo in transizione tra ansia e fatica di condividere

Cologno Monzese,Vimodrone e la rete Spazio Giovani con altri 10 comuni del milanese uniti per ripensare le città anche sui bisogni delle nuove generazioni.

Appuntamento il 15 novembre, alle ore 18 presso l’Auditorium Giacomo Matteotti, Cologno Monzese

Un talk aperto al pubblico con pedagogisti ed educatori tra cui Don Claudio Burgio e un “Rapperitivo” gratuito per parlare di temi legati all’adolescenza epresentare il primo Festival dedicato ai giovanissimi che si terrà a maggio 2025

Massimo Silvano Galli pedagogista e direttore scientifico del Festival

Beatrice Tassone, fumettista e disegnatrice, è l’autrice del poster del Festival

Due Comuni + la rete di altri 10 dello Spazio Giovani uniti per le nuove generazioni

Il primo “Festival dell’adolescenza- mondo in transizione” nasce dalla volontà dei Comuni di Cologno Monzese e Vimodrone determinati a ripensare le città attraverso lo sguardo e le necessità delle nuove generazioni.

Questa iniziativa, unica nel suo genere, verrà ufficialmente lanciata con un evento il 15 novembre all’Auditorium Giacomo Matteotti di Cologno Monzese, in via Petrarca 9, alle ore 18.00,con un Rap-aperitivogratuito e un talk aperto al pubblico per la presentazione del progetto.

“Un primo passo verso un dialogo autentico e reciproco tra giovani e adulti spiega il Sindaco di Cologno MonzeseStefano Zanelli–un’importante occasione che getta le basi per un appuntamento annuale in cui, a partire da maggio 2025, convergeranno gli sguardi e le riflessioni di esperti di ogni campo, chiamati a spiegare l’adolescenza non solo come fenomeno anagrafico ma anche come vero e proprio territorio di transizione che caratterizza la vita di ogni comunità”.

“Vimodrone è un laboratorio di sperimentazione e innovazione sulle politiche giovanili: dal play district che accoglie più di 3000 giovani all’anno, alle sale studio aperte h24, alla rete Spazio Giovani Martesana che unisce 12 comuni e si rivolge a un bacino di oltre 400.000 giovani”, commenta il Sindaco di VimodroneDario Veneroni.

Un talk con gli esperti, per gettare le basi

A sottolineare le possibili difficoltà e a offrire spunti di risoluzione su questi aspetti – il 15 novembre –interverranno Massimo Silvano Galli, consulente pedagogico e direttore scientifico dei lavori del Festival, Don Claudio Burgio, fondatore e presidente dell’associazione Kayrós che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti e formatore;Mirella Granelli, formatrice area comportamentale e consulente per la gestione dei conflitti e dei dialoghi intergenerazionali in ogni organizzazione (lavoro, scuola, famiglia); e il Responsabile del Settore Servizi alla Persona del Comune di Vimodronee Community Manager Roberto Panigatti. Modererà Elisabetta Andreis, giornalista.

Presentazione della locandina del Festival e “Rapperitivo”

Nel corso della conferenza stampa del 15 novembre sarà presentatal’immagine del Festival dell’adolescenza, ad opera di Beatrice Tassone, fumettista e disegnatrice di Cologno Monzese. Beatrice racconterà la propria esperienza con l’autismo, con un focus su come l’arte figurativa l’abbia aiutata ad affrontare le difficoltà legate alla sua condizione.

La serata inizierà con un “Rapperitivo”, occasione per conoscersi più da vicino e scambiare riflessioni informali con il pubblico.

Uno spazio di incontro e dialogo, dove comunicare in forma nuova

L’idea alla base del progetto Festival dell’Adolescenza è quella di creare uno spazio di confronto e dialogo in cui possano anche incontrarsi generazioni differenti, che in una società sempre più frammentata e in rapida trasformazione, ormai faticano a riconoscersi e comprendersi reciprocamente.

Per favorire questo confronto e dialogo non ci saranno solo conferenze con relatori di spicco, professionisti di diversi settori e personaggi del mondo dello spettacolo, ma saranno predisposte anche diverse attività coinvolgenti per giovani e adulti, spesso con un capovolgimento dei ruoli che porti gli adolescenti a “insegnare” ai grandi come guardare il loro mondo e come addentrarvisi con le chiavi interpretative giuste per comprenderne le dinamiche e le difficoltà.

Un esempio è la “Scuola di rap per boomer” coordinata da Mirella Granelli, in cui saranno proprio gli appartenenti alla Generazione Zeta e Alphaa fare da insegnanti agli adulti cosiddetti Boomer, Millennials e membri della Generazione X, in una lezione sulla storia, il significato e le ideologie del Rap.

“Parte un progetto ambizioso, – spiega l’Assessore del Comune di Cologno Monzese Andrea Arosio– un progetto che vedrà protagonista un lavoro di rete, per riportare al centro le politiche giovanili. Per questo abbiamo lavorato dal giorno 0, a partire dall’Istituzione della Consulta dei Giovani di Cologno Monzese, che sarà attore fondamentale in questo percorso condiviso”. 


Attività in più per divertirsi e abbattere i pregiudizi

Non mancheranno momenti più ludici, come spettacoli teatrali, serate a tema, corsi di danza e attività rivolte ai ragazzi. Un’occasione per superare alcuni stereotipi legati all’adolescenza, per comprendere le reali ragioni e difficoltà (isolamento, insicurezza, bisogno di attenzione, ecc) che si celano dietro al comportamento di alcuni giovanissimi e abbattere muri in vista in una migliore comunicazione intergenerazionale, proficua per tutti.

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