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Napoli: docente precaria trova solo 1euro in busta paga, ma non è un caso isolato

A Napoli, una docente precaria riceve una busta paga di 1 euro a causa di trattenute fiscali. Un problema che riguarda molti insegnanti in tutta Italia.

Stipendi bassi

Un episodio incredibile ha scosso la scuola media di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, dove una docente precaria ha ricevuto una busta paga di solo un euro per un mese di lavoro. Una somma simbolica che, se inizialmente pensata come un errore, si è rivelata essere il risultato di un conguaglio fiscale. Un fenomeno che, purtroppo, coinvolge numerosi insegnanti precari in tutta Italia.

La storia della docente di Frattamaggiore

La docente, precaria da sette anni, aveva partecipato nel 2020 al concorso per diventare insegnante, risultando idonea. Tuttavia, la sua graduatoria è stata congelata per dare priorità ai vincitori dei concorsi legati al PNRR. In seguito, ha ricevuto la busta paga con l’importo simbolico di un solo euro, a causa di trattenute fiscali non preannunciate. “Se almeno ci avessero proposto una rateizzazione, sarebbe stato più facile da gestire,” ha dichiarato la docente, evidenziando che la situazione ha colpito anche molti dei suoi colleghi, alcuni dei quali stanno considerando azioni legali.

Un problema che non riguarda solo la docente di Napoli

Il fenomeno non è isolato. Anche a Udine, una docente ha ricevuto una busta paga di solo un euro dopo le detrazioni fiscali, e a Gorizia una collega part-time ha visto il proprio stipendio quasi azzerarsi. Situazioni simili sono state segnalate anche a Palermo. Questi episodi fanno emergere una grave problematica sistemica: il sistema fiscale applicato agli insegnanti precari risulta spesso penalizzante e imprevedibile, aggravato dalla mancanza di comunicazione preventiva.

Le reazioni di sindacati e associazioni

La UIL Scuola ha definito questa situazione come un “accanimento fiscale“, denunciando la mancanza di avvisi e la totale assenza di soluzioni come la rateizzazione per i debiti fiscali. Roberta Vannini, segretaria regionale della UIL Scuola Rua Campania, ha sottolineato come le trattenute fiscali improvvise mettano in difficoltà tanti insegnanti, costretti a fare i conti con spese quotidiane come mutuo, affitto e bollette. La situazione non riguarda solo il mondo della scuola napoletana: anche l’Anief ha denunciato il problema, chiedendo misure urgenti per evitare nuovi prelievi che lasciano i lavoratori senza stipendio.

Conguaglio fiscale: un salasso per i docenti precari

Il conguaglio fiscale, in teoria, è un’operazione contabile per regolare le imposte trattenute durante l’anno, ma per i precari della scuola questa procedura sta diventando un incubo. Alcuni insegnanti si sono ritrovati con stipendi che non superano i 10 euro, rendendo impossibile far fronte alle spese. La mancanza di comunicazione e di soluzioni concrete da parte delle istituzioni sta creando una vera emergenza economica per migliaia di lavoratori del settore scolastico.

Cosa serve per risolvere la situazione?

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, dovrebbero intervenire per risolvere questa ingiustizia. La proposta più immediata è quella di introdurre misure che permettano ai precari della scuola di rateizzare il debito fiscale, evitando così che episodi simili continuino a verificarsi in tutta Italia.

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