Il fenomeno non è isolato. Anche a Udine, una docente ha ricevuto una busta paga di solo un euro dopo le detrazioni fiscali, e a Gorizia una collega part-time ha visto il proprio stipendio quasi azzerarsi. Situazioni simili sono state segnalate anche a Palermo. Questi episodi fanno emergere una grave problematica sistemica: il sistema fiscale applicato agli insegnanti precari risulta spesso penalizzante e imprevedibile, aggravato dalla mancanza di comunicazione preventiva.
La UIL Scuola ha definito questa situazione come un “accanimento fiscale“, denunciando la mancanza di avvisi e la totale assenza di soluzioni come la rateizzazione per i debiti fiscali. Roberta Vannini, segretaria regionale della UIL Scuola Rua Campania, ha sottolineato come le trattenute fiscali improvvise mettano in difficoltà tanti insegnanti, costretti a fare i conti con spese quotidiane come mutuo, affitto e bollette. La situazione non riguarda solo il mondo della scuola napoletana: anche l’Anief ha denunciato il problema, chiedendo misure urgenti per evitare nuovi prelievi che lasciano i lavoratori senza stipendio.
Il conguaglio fiscale, in teoria, è un’operazione contabile per regolare le imposte trattenute durante l’anno, ma per i precari della scuola questa procedura sta diventando un incubo. Alcuni insegnanti si sono ritrovati con stipendi che non superano i 10 euro, rendendo impossibile far fronte alle spese. La mancanza di comunicazione e di soluzioni concrete da parte delle istituzioni sta creando una vera emergenza economica per migliaia di lavoratori del settore scolastico.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, dovrebbero intervenire per risolvere questa ingiustizia. La proposta più immediata è quella di introdurre misure che permettano ai precari della scuola di rateizzare il debito fiscale, evitando così che episodi simili continuino a verificarsi in tutta Italia.