Home Economia Modello 730 precompilato: perché è fondamentale sui rimborsi Irpef

Modello 730 precompilato: perché è fondamentale sui rimborsi Irpef

modello 730 precompilato

Non controllare attentamente il modello 730 precompilato può far perdere molti soldi. Infatti, potrebbero esserci degli errori che influenzano il conguaglio Irpef, facendo perdere al contribuente parte delle somme spettanti.

Errori nel modello 730: quanto si può perdere sui rimborsi Irpef

La corretta compilazione della dichiarazione dei redditi è fondamentale per non rimanere senza rimborsi Irpef. È importantissimo compilare correttamente ogni campo della dichiarazione dei redditi e controllare i dati inseriti nella precompilata dell’Agenzia delle Entrate. Solo così si può essere certi di ottenere i soldi spettanti in base alle regole delle detrazioni fiscali.

Scadenza al 30 Settembre: inviare il modello 730 precompilato in tempo per ottenere i rimborsi

La scadenza per inviare il modello 730 all’Agenzia delle Entrate è il 30 settembre, ma prima si trasmette la dichiarazione, prima si ricevono eventuali rimborsi. Controllare attentamente i dati precaricati dall’Agenzia delle Entrate nella propria dichiarazione dei redditi è un passaggio obbligato: in caso di errori, la modifica è obbligatoria.

Accettare il 730 precompilato senza modifiche evita i controlli documentali dell’Agenzia delle Entrate, ma potrebbe tradursi nella perdita dei rimborsi spettanti dalle detrazioni fiscali.

Spese sanitarie e veterinarie: come calcolare correttamente le detrazioni

L’obbligo di tracciabilità dei pagamenti condiziona la possibilità di fruire delle detrazioni, pari al 19%. Le spese sanitarie fanno eccezione rispetto all’obbligo di tracciabilità dei pagamenti: si possono usare i contanti per le spese sostenute presso il Servizio Sanitario Nazionale e strutture private accreditate, mentre le spese per visite mediche o presso strutture sanitarie private devono essere pagate con mezzi tracciabili. Per quanto riguarda le spese sanitarie (e quelle veterinarie), la detrazione del 19% spetta solo se i costi superano la franchigia di 129,11 euro.

Tipo di SpesaImporto Totale Speso (€)Franchigia (€)Importo Detraibile (€)Detrazione al 19% (€)
Spese Sanitarie (Esempio)600129,11470,8989,46
Spese Veterinarie (Massimo 500 €)500129,11370,8970,47
Spese Sanitarie (Minimo per Detrazione)< 129,11129,1100
Spese Veterinarie (Minimo per Detrazione)< 129,11129,1100

Sotto tale importo non si riconosce alcuna detrazione nel 730, quindi chi ha speso meno non può aspettarsi nessun rimborso Irpef. Chi invece nel 2023 ha speso 600 euro per spese mediche, deve calcolare la propria detrazione del 19% su 470,89 euro (600-129,11), pari a 89,46 euro.

Per le spese veterinarie, la detrazione del 19% spetta solo per le spese superiori alla soglia della franchigia ma senza eccedere il limite di 500 euro. La detrazione si calcola su 370,89 euro: il bonus del 19% ammonta a 70,47 euro.

Detrazioni fiscali: importanza di verificare ogni campo del modello 730 precompilato

Per quanto riguarda le altre detrazioni sul modello 730, sono molte quelle spettanti al contribuente. Per esempio, si può ottenere il rimborso Irpef anche per quanto speso per l’abbonamento ai mezzi pubblici, con una soglia massima di spesa di 250 euro, quindi il bonus spettante è di 47,50 euro. Le spese funebri sono detraibili per un importo non superiore a 1.550 euro per ciascun decesso, con un rimborso massimo di 294,50 euro. Per le spese scolastiche, il limite è 800 euro, quindi il rimborso spettante è di 152 euro.

Anche se prese singolarmente le detrazioni non sembrano ammontare a molto, sommate tra di loro il rimborso spettante può essere cospicuo, come nei tre esempi pratici, pari a 494 euro. È fondamentale verificare con cura i dati della precompilata, perché da questi dipende il risultato della dichiarazione (a credito, quindi con dei rimborsi, o a debito, quando è il contribuente a dover dei soldi al Fisco).

Controllo dei giorni di lavoro e pensione: come evitare di perdere detrazioni importanti

Un dato da controllare con molta cura è quello relativo al numero di giorni di lavoro/pensione. Questo dato determina l’importo delle detrazioni da lavoro/pensione spettanti. In assenza di esso le detrazioni in questione non vengono inserite, e in alcuni casi può trattarsi di una detrazione corposa che supera i 2.000 euro.

Il numero di giorni lavorati (o di giorni per i quali si è percepita pensione) nel 2023 va inserito nel quadro C, al rigo 5. È importante verificare se il dato è presente e corretto, soprattutto per chi ha avuto cambi di lavoro, doppio sostituto di imposta o situazioni lavorative particolari (anche per chi è andato in pensione nel 2023 il dato potrebbe essere assente) lo scorso anno.

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