Anche dal punto di vista dei numeri le operazioni di mobilità hanno permesso a molti docenti (il maggior numero composto da quelli deportati dal grande piano di stabilizzazione di Matteo Renzi) di fare ritorno nella propria provincia di residenza. Il comunicato Miur di stasera parla appunto del 55% di richieste soddisfatte.
Il numero ancora è certamente esiguo, ma dopo quasi 4 anni di patemi d’animo e di viaggi estenuanti per molti insegnanti è arrivata finalmente il giorno di festeggiare. Questa volta dunque le richieste di far rientro a casa non sono state desunte da un anonimo algoritmo impazzito ma dal buon senso e dal pragmatismo di una politica che ha sinora dimostrato di risolvere i problemi dei cittadini.
Un nota di demerito, infine, spetta farla nei confronti di molti sindacalisti (o presunti tali), i quali nei mesi scorsi hanno presagito l’ennesimo ‘anno horribilis’ per i trasferimenti. Fortunatamente non è stato così. Questi ultimi nei mesi scorsi hanno scoraggiato le speranze di molti insegnanti pronti a trasferirsi.
Secondo le loro previsioni infatti i posti liberi derivanti dalla famosa Quota 100 non sarebbero stati presi in considerazioni nelle operazioni di mobilità. Le voci che si sono rincorse nelle singole istituzione scolastiche, poco prima della pubblicazione degli organici in tutta Italia, hanno dimostrato come tali indiscrezioni erano totalmente false e inattendibili.
Insomma, tutto bene quel che finisce bene.
Di seguito il link del comunicato stampa del ministro Marco Bussetti sul sito del Miur: https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-bussetti-su-mobilita-fatto-grande-lavoro-soddisfatto-oltre-il-50-delle-richieste