Il CCNI mobilità 2025-2028 stabilisce che il diritto di precedenza al rientro nella scuola di provenienza sarà garantito a:
Secondo l’articolo 13 del nuovo accordo, i docenti potranno rientrare con precedenza qualora il loro posto si renda disponibile in uno degli anni scolastici entro il decennio successivo alla perdita del ruolo.
La precedenza opera nella prima fase dei trasferimenti e si applica solo all’interno della provincia di titolarità e per lo stesso tipo di posto (cattedra su materia o sostegno). Non si estende, invece, ai trasferimenti interprovinciali o alla mobilità professionale.
Per usufruire della precedenza, il docente deve:
Se il posto nella scuola originaria non è disponibile, il docente potrà comunque beneficiare della precedenza per il rientro nel comune di precedente titolarità, sempre entro il decennio successivo al trasferimento.
L’anno scolastico 2025/26 sarà segnato da un calo degli organici, legato alla diminuzione delle iscrizioni e ai tagli previsti dalla Legge di Bilancio. Il personale scolastico perderà: 5.660 docenti nell’organico dell’autonomia e 2.174 posti ATA, il cui taglio è posticipato al 2026/2027.
Queste riduzioni porteranno a un aumento significativo dei docenti soprannumerari, con una crescente necessità di ricollocazione attraverso le procedure di mobilità. L’estensione del diritto di rientro a 10 anni rappresenta una misura di tutela per i lavoratori della scuola, ma la situazione resta delicata a causa della contrazione delle risorse umane nel sistema scolastico italiano.