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Mobilità scuola 2025/28: le nuove regole per il rientro dei docenti perdenti posto

Mobilità scuola 2025/28: rientro nella scuola di titolarità esteso a 10 anni per i docenti perdenti posto. Nuove regole e tagli agli organici nel 2025/2026.

Docenti perdenti posto

L’accordo sulla mobilità scuola 2025-2028 introduce importanti novità per i docenti e il personale ATA che perdono il posto a causa della riduzione degli organici. Cambiano alcune procedure e regole. Vediamo quali.

Le principali novità nella Mobilità scuola 2025/28

Tra le principali modifiche, si estende da 8 a 10 anni il periodo entro cui è possibile rientrare nella scuola di precedente titolarità. Questa misura, retroattiva, riguarda anche chi era già soggetto alla precedente regola dell’ottennio, concedendo due anni aggiuntivi per il rientro prioritario nella scuola originaria. L’estensione del diritto di rientro si inserisce in un quadro di riduzione dell’organico scolastico, previsto dalla Legge di Bilancio 2025: per il prossimo anno scolastico, si prevede un taglio di 5.660 docenti e una riduzione di 2.174 unità di personale ATA a partire dal 2026/2027. Questo scenario, unito al calo demografico, porterà inevitabilmente a un aumento del numero di docenti e ATA soprannumerari.

Precedenza per il rientro nella scuola di ex titolarità

Il CCNI mobilità 2025-2028 stabilisce che il diritto di precedenza al rientro nella scuola di provenienza sarà garantito a:

  • Docenti trasferiti d’ufficio.
  • Docenti che hanno presentato domanda condizionata.

Secondo l’articolo 13 del nuovo accordo, i docenti potranno rientrare con precedenza qualora il loro posto si renda disponibile in uno degli anni scolastici entro il decennio successivo alla perdita del ruolo.

Come si applica la precedenza per il rientro

La precedenza opera nella prima fase dei trasferimenti e si applica solo all’interno della provincia di titolarità e per lo stesso tipo di posto (cattedra su materia o sostegno). Non si estende, invece, ai trasferimenti interprovinciali o alla mobilità professionale.

Per usufruire della precedenza, il docente deve:

  • Presentare domanda ogni anno per il rientro.
  • Indicare come prima preferenza la scuola di precedente titolarità.
  • In caso di scelta sintetica (comune o distretto), la precedenza varrà solo per l’istituzione scolastica di ex titolarità.
  • Compilare la “dichiarazione di servizio continuativo” per confermare il diritto di rientro.

Se il posto nella scuola originaria non è disponibile, il docente potrà comunque beneficiare della precedenza per il rientro nel comune di precedente titolarità, sempre entro il decennio successivo al trasferimento.

Mobilità e riduzione organici: più soprannumerari nel 2025/26

L’anno scolastico 2025/26 sarà segnato da un calo degli organici, legato alla diminuzione delle iscrizioni e ai tagli previsti dalla Legge di Bilancio. Il personale scolastico perderà: 5.660 docenti nell’organico dell’autonomia e 2.174 posti ATA, il cui taglio è posticipato al 2026/2027.

Queste riduzioni porteranno a un aumento significativo dei docenti soprannumerari, con una crescente necessità di ricollocazione attraverso le procedure di mobilità. L’estensione del diritto di rientro a 10 anni rappresenta una misura di tutela per i lavoratori della scuola, ma la situazione resta delicata a causa della contrazione delle risorse umane nel sistema scolastico italiano.

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