martedì, 11 Marzo 2025
HomeScuolaMobilitàMobilità docenti 2025/26: problemi nel passaggio da sostegno a posto comune e...

Mobilità docenti 2025/26: problemi nel passaggio da sostegno a posto comune e attesa modifica della piattaforma.

Problemi nella mobilità 2025/26 per i docenti su sostegno, validità titoli Indire e attesa storica sentenza UE sul precariato scolastico.

Il processo di mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2025/26 sta incontrando un’importante anomalia che riguarda gli insegnanti assunti su posto di sostegno senza abilitazione nello stesso grado di titolarità. Nonostante molti abbiano successivamente conseguito l’abilitazione, il sistema “Istanze Online” non consente loro di presentare domanda di trasferimento su posto comune. I sindacati, tra cui UIL Scuola RUA, hanno segnalato il problema al Ministero dell’Istruzione, sollecitando un adeguamento della piattaforma.

L’anomalia della piattaforma ministeriale

Numerosi docenti con codice ADML o ADSL, assunti su posto di sostegno senza abilitazione nella classe di concorso dello stesso grado, si trovano ora impossibilitati a richiedere il trasferimento su posto comune. Il sistema ministeriale non riconosce l’abilitazione ottenuta successivamente all’assunzione in ruolo e non prevede alcuna modalità per dichiararne il possesso. Ciò comporta un blocco nelle richieste di mobilità territoriale, penalizzando docenti che hanno completato il vincolo del quinquennio sul sostegno.

Normativa e richieste sindacali

L’art. 23 comma 10 del CCNI 2025/28 non specifica le tempistiche relative all’acquisizione dell’abilitazione per richiedere il trasferimento su posto comune. Non viene indicato se l’abilitazione debba essere posseduta all’atto dell’immissione in ruolo o possa essere ottenuta successivamente. UIL Scuola RUA ha chiesto al Ministero un intervento immediato per adeguare il sistema “Istanze Online” e consentire a questi docenti di presentare la loro domanda di trasferimento.

Il valore dei titoli

Recenti dichiarazioni di Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, hanno chiarito che Indire, non essendo un’università, non può rilasciare titoli universitari. Tuttavia, i corsi organizzati da Indire saranno validi esclusivamente in ambito nazionale per concorsi e graduatorie del sistema scolastico italiano. Il decreto che regolamenterà questi corsi è ancora in fase di definizione e dovrà chiarire numerosi dettagli, tra cui le date di inizio dei percorsi.

Corsi Indire e compatibilità con altri percorsi

Una differenza significativa riguarda la frequenza contemporanea con altri percorsi di specializzazione. Chi seguirà un corso Indire non universitario non dovrebbe incontrare ostacoli nella contemporanea iscrizione ad altri corsi abilitanti, poiché tali percorsi non rientrano nelle normative sulla compatibilità dei percorsi di studio. Tuttavia, restano incertezze sul valore del titolo non universitario all’interno delle graduatorie nazionali, aspetto su cui il Ministero dovrà fornire chiarimenti prima dell’avvio dei corsi.

Riconoscimento dell’anzianità di servizio: attesa storica sentenza della Corte Europea sul precariato

Il problema del riconoscimento del servizio nelle scuole paritarie

Il 12 marzo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronuncerà su una questione di fondamentale importanza per i docenti precari. Il nodo riguarda il mancato riconoscimento dell’anzianità di servizio per i docenti che hanno lavorato nelle scuole paritarie e successivamente sono entrati nel sistema statale. Attualmente, il servizio svolto nelle paritarie è valutato dall’amministrazione con un peso inferiore rispetto a quello nelle scuole statali, penalizzando migliaia di insegnanti.

Impatto sulla ricostruzione di carriera

L’eventuale accoglimento del ricorso obbligherebbe l’Italia a riconoscere la parità di trattamento tra insegnanti di scuole statali e paritarie ai fini della ricostruzione di carriera e degli scatti stipendiali. Se la Corte Europea darà ragione ai ricorrenti, l’Italia dovrà adeguarsi e riconoscere il servizio pre-ruolo nelle paritarie, con conseguenze significative per oltre 300mila docenti. Già ora si stanno preparando migliaia di ricorsi che potrebbero essere accolti sulla base della sentenza della Corte UE.

Segui i canali social di Scuolalink.it

© Copyright Scuolalink.it - Riproduzione Riservata

- Advertisment -
spot_img
UNID Formazione
UNID Formazione