Sul fronte lavorativo, il decreto rinnova le causali meno rigide per i contratti a termine, consentendo alle aziende di estendere i contratti oltre i 12 mesi per motivi organizzativi e produttivi fino al 31 dicembre 2025.
Nel settore sanitario, viene prorogato al 31 dicembre 2025 il reclutamento di medici specializzandi per incarichi temporanei, insieme all’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica. Per le liste d’attesa, il fondo sanitario ottiene un incremento fino allo 0,7% per ridurre i tempi.
Nel turismo, i contributi a fondo perduto e i crediti d’imposta per attività come impianti sciistici e agenzie di viaggio vengono estesi fino al 31 dicembre 2025. Sul fronte dei permessi di soggiorno, i cittadini ucraini in fuga dalla guerra possono richiederne il rinnovo fino al 4 marzo 2026, salvo cessazione della protezione temporanea da parte dell’Unione Europea.
Il decreto introduce proroghe per assunzioni e regolarizzazioni nella Pubblica Amministrazione. Le procedure di assunzione potranno concludersi entro tre anni, mentre i termini per regolarizzare posizioni assicurative legate a periodi retributivi fino al 31 dicembre 2020 si estendono di un anno.
Nel Terzo Settore, il nuovo regime Iva che introduce l’esenzione per operazioni associative sarà operativo dal 1° gennaio 2026, anziché dal 2025. Questo rinvio concede più tempo agli enti per adeguarsi ai nuovi adempimenti fiscali.
Questo decreto si conferma un provvedimento cruciale per garantire la continuità delle misure e rispondere alle esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.