Le scuole che promuovono l’educazione alimentare, dispongono di cucine interne, garantiscono tempi adeguati per il pranzo e mantengono refettori silenziosi mostrano un maggiore consumo dei pasti serviti. Anche la scelta di offrire la frutta a metà mattina, anziché alla fine del pasto, sembra contribuire a ridurre lo spreco alimentare.
Tuttavia, la percentuale di cibo effettivamente consumato resta limitata e viene monitorata in poche strutture, rendendo difficile affrontare il problema in maniera sistematica.
Diverse iniziative puntano a rendere le mense scolastiche più sostenibili. Alcune scuole offrono pane integrale, di tipo 2 o prodotto con grani antichi, evitando l’uso di farine raffinate e panini plastificati.
Le best practice includono progetti europei, come Horizon, e attività delle agenzie regionali per lo sviluppo agricolo, mentre a Roma il Consiglio del Cibo ha proposto un pasto completamente vegetale una volta al mese per ridurre le emissioni. Questi esempi dimostrano come sia possibile combinare qualità del cibo e sostenibilità nelle mense scolastiche italiane.