Una delle novità più interessanti sul tavolo della Legge di Bilancio 2025 riguarda la riduzione delle tasse sugli straordinari. Se confermata, questa misura aumenterebbe il netto in busta paga dei dipendenti, oltre a stimolare la produttività delle imprese. Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, spiega che l’iniziativa mira a ridurre il cuneo fiscale, una delle priorità del Governo.
Oltre alla detassazione degli straordinari, si discute anche di una possibile riduzione delle tasse per chi guadagna più di 50.000 euro, della revisione delle aliquote fiscali Irpef e dell’esonero dei contributi previdenziali. Queste misure condividono l’obiettivo comune di abbattere il cuneo fiscale, aumentando il potere d’acquisto dei lavoratori.
Meno tasse sugli straordinari per tutti i lavoratori dipendenti
La proposta di detassazione degli straordinari non è una novità assoluta, riprendendo quanto già previsto per medici, infermieri e lavoratori nel turismo. La misura prevedrebbe una flat tax del 15% sugli straordinari, sostituendo l’Irpef e le addizionali. Questo regime è già applicato al personale sanitario, come stabilito nel decreto “liste di attesa”, e ai dipendenti del settore turismo nel primo semestre 2024, ma con alcune limitazioni legate al reddito (inferiore a 40.000 euro) e al tipo di straordinario (notturno e festivo).
Secondo Osnato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta valutando le risorse disponibili per rendere la detassazione degli straordinari più generalizzata. Anche se al momento si tratta solo di un’ipotesi, il Governo sembra determinato a procedere, seguendo la logica che lo scorso anno ha portato alla tassazione agevolata al 5% per i premi aziendali.
Come sono tassati gli straordinari oggi
Attualmente, la tassazione degli straordinari segue le aliquote Irpef ordinarie, in base allo scaglione di reddito del lavoratore. Questo sistema non offre incentivi fiscali, e molti dipendenti preferiscono rifiutare gli straordinari per evitare di passare allo scaglione Irpef successivo.
Maggiorazioni e limiti per gli straordinari
Il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del settore regola il pagamento degli straordinari, che generalmente prevedono una maggiorazione rispetto alla retribuzione oraria ordinaria. Gli straordinari nei giorni feriali vengono pagati con una maggiorazione del 15-25%, quelli nei giorni festivi con un incremento del 50%, e gli straordinari notturni tra il 30% e il 50% in più.
Ad esempio, un’ora di straordinario feriale con una maggiorazione del 20% sarebbe pagata 12 euro se la retribuzione ordinaria è di 10 euro.
Regolamentazione e diritti dei lavoratori sugli straordinari nella Legge di Bilancio
La legge stabilisce un limite annuo di ore di lavoro straordinario, generalmente fissato a 250 ore, salvo diversi accordi nei contratti collettivi. In alcuni casi, le ore di straordinario possono essere compensate con periodi di riposo di uguale durata, secondo quanto previsto dal CCNL o da accordi aziendali.
I datori di lavoro possono richiedere straordinari ai dipendenti, ma devono farlo entro limiti ragionevoli. I lavoratori hanno il diritto di rifiutare straordinari non giustificati da emergenze o particolari esigenze produttive. Molti CCNL prevedono la facoltatività degli straordinari, a meno di situazioni eccezionali.
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