Martelli, insieme ad altri studenti, esprime il suo dissenso verso l’attuale modello di valutazione, ritenuto inadeguato. “Il sistema esaminativo, che si concentra principalmente sulle prove, non riflette in modo adeguato il percorso scolastico complessivo. Questo approccio, invece di motivarci, aumenta solo l’ansia e non ci consente di esprimere appieno il nostro livello di apprendimento.”
Anche i dirigenti scolastici si uniscono alla riflessione sul significato dei “100 giorni”. Maria Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, ricorda come questo periodo abbia sempre avuto un forte valore simbolico. “Per gli studenti, è un momento da vivere intensamente. Si festeggia in vari modi, dalle cene ai weekend fuori, e talvolta anche con piccole raccolte di fondi all’interno delle scuole”, afferma Costarelli. Per lei, il valore dei “100 giorni” sta nel segnare l’imminente conclusione del percorso scolastico.
Prepararsi alla maturità, continua Costarelli, non significa solo ripassare nozioni. “Il vero obiettivo è dimostrare di aver acquisito le competenze chiave, di saper collegare le discipline tra loro e di affrontare il colloquio con autonomia.” Suor Anna Monia Alfieri, pur non appoggiando la tradizione dei “100 giorni”, riconosce comunque il valore di questo periodo come una tappa di crescita personale.
Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione, invita i maturandi a mantenere serenità e concentrazione, suggerendo di focalizzarsi sulle materie più difficili. “Studiare con un amico può essere molto utile per affrontare con maggiore tranquillità gli ultimi giorni”, conclude Frassinetti. Mentre si avvicina il grande giorno, gli studenti sono chiamati a vivere questi “100 giorni” con spirito di squadra, responsabilità e serenità.