In alternativa chiediamo un urgente monitoraggio di tutte le strutture scolastiche che ospitano tali esami affinché vengano munite di climatizzatori onde evitare malori o disagi tra docenti e studenti impegnati nelle attività didattiche. Attualmente moltissime aule dispongono a malapena di un ventilatore.
Ricordiamo che come stabilisce l’art. 11 della Legge 11 gennaio 1996, n.23 dal titolo “Norme per l’edilizia scolastica”, le strutture edilizie scolastiche costituiscono l’ambiente educativo per eccellenza e pertanto andrebbero riqualificate in funzione della costante evoluzione delle dinamiche formative, culturali, economiche e sociali del territorio di riferimento.
In conclusione se almeno da dieci anni stiamo assistendo a stagioni estive torride e la tendenza, secondo i climatologi, difficilmente si potrà invertire, bisogna fare i conti con un riadattamento della strumentazione scolastica. Le nuove tecnologie (TIC) sono sicuramente necessarie per consentire agli studenti di inserirsi correttamente nella propria realtà; tuttavia un ambiente confortevole è la conditio sine qua non per rendere più efficace l’apprendimento. Non bisogna sottovalutare la possibilità che il disagio fisico possa portare a gravi problemi di salute.
Da più tempo si sente parlare di percorsi educativi da sviluppare durante l’estate anche per dare una risposta alle esigenze delle famiglie e per contrastare la dispersione scolastica in aree particolarmente difficili. Costruire oasi educative significa anche fornire le strutture di quelle dotazioni che invogliano gli studenti a recarsi a scuola.
Prof. Romano Pesavento, Presidente CNDDU