L’Associazione Nazionale Presidi e l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio stimano che il 10-15% dei commissari e presidenti sarà composto da pensionati, circa 10 mila individui. A questi si aggiungeranno numerosi docenti precari e neo-laureati, disponibili ad assumere gli incarichi vacanti.
Uno dei motivi principali dei forfait è legato ai compensi previsti per legge, fermi dal 2007 e inadeguati rispetto all’inflazione attuale, passata dall’1,8% al 6,2%. Diversi sindacati, tra cui la Uil Scuola Rua, hanno sollevato la questione.
Il leader Giuseppe D’Aprile ha sottolineato che i compensi non sono adeguati al costo della vita attuale e al potere d’acquisto degli insegnanti, ridotto del 4,5% negli ultimi 10 anni.
D’Aprile ha ribadito la necessità di aumentare gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico per valorizzare il loro lavoro quotidiano e sostenere l’economia nazionale. Compensi più alti potrebbero contribuire a contrastare l’inflazione e prevenire una crisi del costo della vita.