giovedì, Settembre 19, 2024
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Maturità 2024, molte rinunce di commissari sostituiti dai prof in pensione: colpa dei compensi?

Domani l’insediamento ufficiale delle commissioni dell’esame di Maturità 2024. Il 19 giugno invece inizieranno gli esami veri e propri con la prova di italiano, coinvolgendo circa 60 mila commissari esterni e presidenti. Questi professionisti si insedieranno nelle sedi scolastiche dove sono stati nominati, unendosi ai circa 40 mila commissari interni scelti dai consigli delle classi quinte. Le 14 mila commissioni d’esame in tutta Italia saranno composte da sette commissari e un presidente.

Maturità 2024 con i soliti problemi: molti commissari assenti per malattia e sostituiti dai colleghi in pensione (da non più di tre anni)

Ogni anno, il numero delle rinunce durante la riunione plenaria è elevato, soprattutto tra i docenti esterni. Le assenze, giustificate prevalentemente da certificati medici, possono portare all’esclusione automatica dall’incarico. Gli uffici scolastici sono pronti con contromisure, coinvolgendo docenti di ruolo, precari, neo-laureati e pensionati da non più di tre anni.

L’Associazione Nazionale Presidi e l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio stimano che il 10-15% dei commissari e presidenti sarà composto da pensionati, circa 10 mila individui. A questi si aggiungeranno numerosi docenti precari e neo-laureati, disponibili ad assumere gli incarichi vacanti.

I sindacati hanno sollevato la questione: ‘occorre adeguare l’importo dei compensi, fermi al 2017’

Uno dei motivi principali dei forfait è legato ai compensi previsti per legge, fermi dal 2007 e inadeguati rispetto all’inflazione attuale, passata dall’1,8% al 6,2%. Diversi sindacati, tra cui la Uil Scuola Rua, hanno sollevato la questione.

Il leader Giuseppe D’Aprile ha sottolineato che i compensi non sono adeguati al costo della vita attuale e al potere d’acquisto degli insegnanti, ridotto del 4,5% negli ultimi 10 anni.

D’Aprile ha ribadito la necessità di aumentare gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico per valorizzare il loro lavoro quotidiano e sostenere l’economia nazionale. Compensi più alti potrebbero contribuire a contrastare l’inflazione e prevenire una crisi del costo della vita.

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