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Maturità 2024/25: pubblicata la circolare ministeriale, obbigatori i PCTO

Il MiM ha pubblicato la circolare ministeriale con le modalità di partecipazione all’esame di Maturità del secondo ciclo di istruzione per l’as 2024/2025.

Ministero dell'Istruzione e del Merito

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la circolare ministeriale 47341 del 25 novembre 2024, che regola le modalità di partecipazione all’esame di Stato (Maturità) del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2024/2025. La normativa introduce importanti cambiamenti per i candidati, sia interni che esterni, e riporta in primo piano i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), già noti come alternanza scuola-lavoro.

PCTO come requisito di ammissione alla maturità 2025: una reintroduzione controversa

La novità più significativa della circolare è la reintroduzione dei PCTO come requisito di ammissione all’esame di maturità, applicabile sia ai candidati interni che esterni. Fino al precedente anno scolastico, queste esperienze non erano vincolanti per l’accesso all’esame, ma costituivano una parte del colloquio. La nuova direttiva sottolinea l’importanza di esperienze formative in contesti lavorativi, sia formali che informali, aprendo a una vasta gamma di attività certificate, come stage aziendali, volontariato e persino esperienze di lavoro autonomo.

Per i candidati esterni, la partecipazione all’esame è condizionata allo svolgimento di attività equivalenti ai PCTO, come specificato nel Decreto Ministeriale 226 del 12 novembre 2024. Queste possono includere apprendistati, tirocini o esperienze lavorative dirette, purché supervisionate e documentate da tutor e datori di lavoro.

Pubblicata la circolare ministeriale sulla Maturità 2025: critiche e riflessioni sulla centralità del lavoro

La decisione di rendere i PCTO obbligatori solleva dubbi e critiche da parte di esperti e sindacati. Secondo la FLC CGIL, questa misura rischia di ridurre l’importanza della formazione culturale e dei saperi a favore di un approccio utilitaristico che subordina l’istruzione ai bisogni contingenti del sistema produttivo. Tale visione potrebbe snaturare il ruolo educativo della scuola, concentrandosi più sulla funzione lavorativa che sulla preparazione globale degli studenti.

Gli oppositori sottolineano che, nonostante le tragiche morti di giovani studenti coinvolti in percorsi di formazione-lavoro, come Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, il Ministero non ha avviato una riflessione critica sull’efficacia e la sicurezza dei PCTO. Anzi, il taglio di 3,1 milioni di euro destinati alla promozione della cultura della sicurezza sul lavoro nelle scuole per il 2024 sembra aggravare ulteriormente la situazione.

Ritornano i PCTO per la maturità: una scelta controversa per il futuro dell’istruzione

Il ritorno dei PCTO come requisito per l’esame di maturità pone interrogativi sull’equilibrio tra educazione generale e preparazione al mondo del lavoro. La necessità di un’istruzione che combini competenze trasversali, sicurezza e qualità didattica è più urgente che mai. Tuttavia, senza adeguate risorse e riflessioni sulle criticità, il rischio è quello di aumentare le disuguaglianze e compromettere la formazione dei futuri diplomati.

Questa circolare, dunque, non è solo un aggiornamento burocratico ma un punto di svolta che riflette l’evoluzione – o involuzione – dell’approccio educativo in Italia. Sarà fondamentale monitorare l’impatto di queste decisioni per valutare se il sistema scolastico saprà rispondere alle sfide del futuro senza sacrificare la sicurezza e il benessere degli studenti.

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