“È fondamentale garantire ai bambini e ai ragazzi un futuro ricco di opportunità di crescita, impegno e benessere”, ha proseguito, sottolineando l’importanza della cultura e della formazione professionale per il loro sviluppo.
Don Patriciello ha accolto la visita del presidente con sorpresa, rivelando che non si aspettava un ospite così speciale. “Mi avevano avvisato che sarebbe arrivato qualcuno di importante, ma non pensavo al presidente della Repubblica”, ha commentato il sacerdote. Ha poi ricordato le parole di Mattarella del 2021, quando aveva incontrato i giovani di Caivano al Quirinale, esortandoli a non scoraggiarsi e a guardare avanti con fiducia. “Qualcosa di bello sta accadendo”, ha dichiarato don Patriciello, riferendosi all’incremento della presenza dello Stato nelle periferie.
Mattarella, con parole cariche di significato, ha ribadito che “lo Stato è un signore distinto, ma non più distante”, facendo riferimento a un cambiamento nelle politiche e nell’impegno delle istituzioni nelle zone più disagiate. “Nessuno deve sentirsi solo”, ha aggiunto, ponendo l’accento sul concetto di appartenenza europea e nazionale.
Molti osservatori interpretano la visita di Mattarella come un sostegno a don Patriciello, che recentemente ha affrontato una serie di difficoltà, in particolare in seguito alle tensioni generate dallo sgombero di 36 famiglie nel Parco Verde di Caivano, avvenuto alla vigilia di Natale. In quell’occasione, don Patriciello non celebrò la Messa, segno di un periodo di forte tensione nella comunità.
Prima di giungere a Caivano, Mattarella aveva già espresso la necessità di avviare progetti urgenti di rigenerazione urbana, in particolare per la zona di Scampia e le altre periferie di Napoli. Questi progetti si inseriscono nel quadro delle celebrazioni per il 2.500° anniversario dalla fondazione della città, che Napoli celebrerà nel 2025. Il presidente ha ribadito che le periferie devono essere al centro delle politiche di sviluppo per garantire un futuro migliore a tutti i cittadini.