Se Maria Rosaria Boccia dovesse essere processata e riconosciuta colpevole, rischierebbe una condanna superiore ai sette anni di carcere, considerando anche la gravità delle accuse. Tuttavia, l’indagine è ancora nelle fasi preliminari, e molto dipenderà dai risultati delle verifiche sui dispositivi sequestrati.
Oltre agli aspetti penali, c’è preoccupazione anche per i contenuti che potrebbero emergere dalle chat presenti nei dispositivi sequestrati. Alcune di queste conversazioni potrebbero rivelarsi imbarazzanti per il governo, soprattutto considerando che Sangiuliano è a sua volta indagato per peculato e rivelazione di segreto. Si ipotizza infatti che l’ex ministro possa averle condiviso informazioni riservate.
Nonostante il sequestro del materiale, l’inpenditrice ha dichiarato di essere tornata “operativa”, condividendo sui social una foto di nuovi cellulari con la canzone “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia in sottofondo.
L’inchiesta, iniziata con le dimissioni di Sangiuliano, potrebbe quindi riservare ulteriori sviluppi, con possibili ripercussioni non solo per la Boccia ma anche per altre figure politiche coinvolte.