Tuttavia, secondo il quotidiano La Verità, non esiste traccia della laurea del 2005 negli archivi dell’Università Parthenope. Boccia sarebbe stata solo iscritta nel 2005, senza completare il percorso di studi. La Verità ha rivelato che Boccia avrebbe dichiarato di aver sostenuto 17 esami presso la Parthenope, ma non ha completato il corso, rinunciando nel 2020.
Per quanto concerne l’Università Telematica Pegaso, la stessa avrebbe riconosciuto 7 esami sostenuti alla Parthenope quando Boccia si è iscritta nel 2018. Tuttavia, l’ateneo sta considerando un audit per verificare l’originalità della tesi di laurea di Boccia, poiché il titolo della sua tesi sembra identico a quello di una studentessa della Luiss di quattro anni prima.
Il curriculum di Boccia, prima della rimozione del profilo LinkedIn, includeva anche due docenze: una presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’altra presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Tuttavia, il professor Francesco D’Andrea dell’Università Federico II ha confermato che l’attestato di docenza firmato non ha portato ad un incarico effettivo. Inoltre, l’Università Vanvitelli ha confermato che Boccia non risulta come docente o ricercatrice, e non esistono documenti attestanti il suo coinvolgimento accademico.
Le accuse riguardanti i titoli accademici e le docenze di Maria Rosaria Boccia sollevano seri interrogativi sul suo curriculum. La verifica delle sue qualifiche e delle sue dichiarazioni continua ad essere al centro dell’attenzione pubblica e mediatica.