Di fronte alle numerose polemiche suscitate dalle prime indiscrezioni, il Ministero dell’Istruzione e del Merito è intervenuto per chiarire che la misura è transitoria. Secondo il Ministero, l’obiettivo è una revisione temporanea dei criteri di assegnazione degli organici, che verrà ulteriormente delineata con un decreto specifico entro il 31 marzo 2025. Questo decreto, redatto in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, potrebbe modulare le riduzioni mantenendo l’invarianza finanziaria.
L’obiettivo del Ministero è garantire una gestione più flessibile degli organici, mantenendo la dotazione complessiva senza sacrificare i posti necessari per garantire un’istruzione di qualità.
Uno dei punti chiave per bilanciare i tagli è l’incremento delle assunzioni sui posti di sostegno. In particolare, si prevede una rimodulazione degli organici per trasformare i posti assegnati annualmente in deroga in organico di diritto. Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha infatti dichiarato che la sua richiesta di maggiori risorse per i posti di sostegno è stata accolta dal Governo.
Questa misura consentirebbe di stabilizzare molti docenti di sostegno precari, migliorando così la qualità dell’inclusione scolastica. Secondo il Ministro, è previsto un piano di specializzazione per circa 40.000 docenti su posto di sostegno, un obiettivo che rappresenta un passo importante verso la stabilità lavorativa e un miglioramento delle condizioni di lavoro per i docenti interessati.
Le assunzioni previste nella Manovra 2025 per quanto concerne i posti di sostegno per l’anno scolastico 2025/26 potranno avvenire attraverso diversi canali, tra questi:
Questi canali di assunzione, combinati con la nuova specializzazione di 40.000 docenti annunciata dal Ministro Valditara, rappresentano una strategia per contrastare i tagli previsti dal blocco del turnover.
L’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2025 è ancora in corso, e saranno fondamentali i prossimi sviluppi per chiarire le modalità definitive dei tagli agli organici e delle nuove assunzioni. Le assunzioni su posti di sostegno rappresentano un passo nella direzione giusta, ma il mondo scolastico attende ulteriori dettagli sulle misure compensative e sulla gestione delle riduzioni del personale.
In sintesi, l’introduzione di una riduzione del turnover del 25% è stata giustificata dal calo demografico, ma il Ministero ha ribadito la temporaneità della misura e l’impegno per incrementare le assunzioni su posti di sostegno. Sarà importante seguire l’evoluzione normativa per comprendere appieno l’impatto di queste misure sul sistema scolastico.