La manovra economica 2025 sta generando molte discussioni tra i diversi settori coinvolti, a causa di decisioni che non sembrano accontentare tutte le categorie. La legge di Bilancio 2025 è approdata alla Camera, dove partiranno ufficialmente le discussioni martedì in commissione Bilancio. I partiti di governo e opposizione studiano attentamente il testo per proporre modifiche, ma il clima è già teso. Nel centrodestra si insiste sulla serietà e responsabilità della manovra, ma emergono alcune delusioni significative in settori chiave come pensioni, sanità, scuola e fisco.
Manovra 2025: lo scontento dei lavoratori della Sanità, che annunciano lo sciopero il 20 Novembre
Uno dei temi più caldi riguarda la sanità, dove lo stanziamento di 1,3 miliardi di euro per il 2025 è ritenuto insufficiente dai sindacati del settore. Medici e infermieri, rappresentati da Anaao, Cimo e Nursing Up, hanno già annunciato uno sciopero per il 20 novembre, denunciando che il finanziamento è inferiore a quanto inizialmente promesso. La tensione è palpabile, e il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, ha lanciato un appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, affinché si trovino soluzioni prima di arrivare alla protesta. La mancanza di risorse sufficienti e promesse di assunzioni solo a partire dal 2026 hanno esacerbato il malcontento, e si teme che la situazione possa peggiorare se non verranno prese misure urgenti.
Oltre alla sanità, le misure previste dall’articolo 57 della manovra, che riguarda la rideterminazione delle quote di spettanza delle aziende farmaceutiche, stanno mettendo in difficoltà le imprese del settore farmaceutico. Le nuove regole riducono le entrate delle aziende produttrici, aggravando una situazione già complicata dall’aumento dei costi delle materie prime. L’associazione Egualia, che rappresenta le imprese produttrici di farmaci generici e biosimilari, ha avvertito del rischio di carenze nei medicinali essenziali, con conseguenze dirette per i cittadini.
Pensioni minime: miseri aumenti per tutto il 2025 (10 centesimi al giorno)
Sul fronte pensionistico, la UIL pensionati ha espresso delusione per l’aumento limitato delle pensioni minime. Nel 2025, queste saliranno del 2,2%, portando l’importo a 617,9 euro, solo tre euro in più rispetto ai 614,77 attuali. La UIL ha definito questi aumenti “ridicoli”, calcolando che equivalgono a soli 10 centesimi al giorno per il 2025, e circa 4 centesimi al giorno per il 2026. Nonostante la proroga di misure come Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, l’insoddisfazione tra i pensionati rimane alta.
La mobilitazioni nella Scuola: previsti tagli e tanti scioperi in 40 città italiane
Anche il settore della scuola è in subbuglio a causa dei tagli annunciati nella legge di Bilancio 2025. La Flc Cgil ha denunciato una manovra che penalizza duramente il settore dell’istruzione e della ricerca, con un taglio di 5660 docenti e 2174 unità di personale ATA. Il sindacato ha anche evidenziato l’assenza di risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale, a fronte di un’inflazione che ha eroso significativamente il potere d’acquisto del personale scolastico. Di fronte a queste criticità, la Flc Cgil ha proclamato uno sciopero per il 31 ottobre 2024, con manifestazioni previste in 40 città italiane. A Roma, la protesta si svolgerà davanti al Ministero dell’Istruzione.
La legge di Bilancio 2025 si prospetta dunque una manovra che cerca di bilanciare le risorse, ma non riesce a soddisfare pienamente i bisogni di tutti i settori coinvolti. La sanità affronta risorse insufficienti e il rischio di scioperi, il settore farmaceutico teme carenze di medicinali a causa delle nuove norme, i pensionati vedono aumenti minimi nelle loro pensioni, e la scuola è costretta a fare i conti con tagli di personale. Le proteste sono già in atto e non è escluso che l’iter parlamentare della manovra possa portare a ulteriori modifiche e scontri politici nelle prossime settimane.
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