In una recente intervista rilasciata ad Avvenire, Sbarra ha dichiarato che lascerà una Cisl “fortemente unita, coesa e in crescita”, con oltre 150mila nuovi iscritti nelle categorie attive. Ha sottolineato l’importanza di rispettare le regole statutarie, avviando una transizione guidata da un processo consultivo interno per garantire continuità e rinnovamento a tutti i livelli.
Sbarra ha espresso pieno sostegno a Daniela Fumarola, eletta segretaria generale aggiunta nel 2024. Definendola una “donna straordinaria, con competenza, qualità morali e sindacali di assoluto valore”, ha manifestato il desiderio di vederla alla guida del sindacato, pur rispettando il ruolo del Consiglio generale nella decisione finale. Fumarola, se eletta, erediterà una Cisl che ha mantenuto la sua autonomia dalle influenze partitiche, rafforzato la propria presenza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, e mantenuto una posizione equilibrata e collaborativa nelle negoziazioni con le istituzioni.
Sbarra ha evidenziato che diverse istanze della Cisl sono state accolte nella recente Legge di Bilancio, tra cui il taglio strutturale del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Questi interventi, secondo il segretario, dimostrano come il dialogo costruttivo con le istituzioni possa portare benefici concreti per i lavoratori. Nel quadro di un sindacato “amico” ma indipendente da governi e imprese, la Cisl si è impegnata a tutelare i diritti dei lavoratori senza rinunciare alla collaborazione pragmatica con gli interlocutori istituzionali.
Con il ritiro di Luigi Sbarra, la Cisl si prepara a entrare in una nuova fase, caratterizzata dalla possibilità di una leadership al femminile con Daniela Fumarola. Il percorso indicato da Sbarra, fatto di pragmatismo e dialogo, rimane centrale per il futuro del sindacato. La transizione non segna solo un passaggio di leadership, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare ulteriormente il ruolo della Cisl nel panorama sindacale italiano, garantendo continuità e innovazione.