Liceo Montessori di Roma: educazione e responsabilità civica di fronte a un episodio preoccupante

Un episodio al Liceo Montessori di Roma solleva interrogativi su educazione civica e valori democratici. È fondamentale riflettere sul passato per costruire un futuro migliore.

Liceo Montessori Roma
Liceo Montessori Roma

Riceviamo e pubblichiamo un’importante riflessione da parte del Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani riguardo a un episodio preoccupante avvenuto nel Liceo Montessori di Roma, dove alcuni studenti sono stati immortalati in una posa riconducibile al saluto romano. Questo evento solleva interrogativi profondi sul ruolo dell’educazione nel promuovere valori di democrazia e rispetto.

Le parole del direttore generale dell’Ufficio scolastico della regione Lazio e della dirigente scolastica del Liceo Montessori sottolineano l’impegno della scuola a mantenere un ambiente privo di intolleranza e odio. È fondamentale, infatti, che le istituzioni educative siano baluardi di legalità e promotori di una cultura di pace e inclusione.

Riflessione sull’episodio del Liceo Montessori di Roma

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani considera motivo di seria riflessione l’episodio, verificatosi nel Liceo Montessori di Roma, in cui due studenti sono stati ritratti in una posa riconducibile al saluto romano. Sono stati avviati gli approfondimenti del caso da parte degli organi competenti. A conclusione di tali percorsi,nel caso in cui venissero accertate eventuali responsabilità,saranno presi i provvedimenti più appropriati.

Intanto, condividiamo quanto riferito alla stampa da parte del direttore generale dell’Ufficio scolastico regione Lazio, Anna Paola Sabatini, e dalla dirigente scolastica del Liceo Montessori, Anna Maria De Luca, che reputano la scuola un ambiente scevro da qualsiasi connotazione antidemocratica, in cui odio e intolleranza non possono trovare cittadinanza.

A tal proposito, si rinnova da parte del CNDDU la fiducia nell’importanza dell’Educazione civica e nello studio della Costituzione Italiana, come baluardo di legalità, spirito democratico, attaccamento ai valori della Repubblica italiana.

Il testamento di libertà: riflessioni di Piero Calamandrei sulla Costituzione Italiana

Ricordiamo le parole di Piero Calamandrei nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria il 26 gennaio 1955, in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione Italiana, che, rivolgendosi agli studenti incontrati in quella giornata, così concludeva il suo discorso:

“Quanto sangue e quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro a ogni articolo di questa costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti”.

A volte, l’emulazione di comportamenti considerati mediaticamente d’impatto sui propri coetanei o di pseudo contestazione nei confronti degli adulti può ingenerare atteggiamenti non consoni allo spirito della responsabilità civica, ma appunto determinati dalla mancanza di conoscenza del proprio passato e dei danni sociali in termini di vite umane, incalcolabili, provocati da tutte le forme di estremismo.

Conoscere, approfondire, riflettere sulla realtà storica e attuale, dialogando con gli studenti, costituiscono sicuramente lo strumento più adatto per rispettare i valori fondanti della nostra Repubblica.

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