La lettura imposta a scuola divide gli studenti tra chi la vive come un peso e chi invece scopre veri e propri capolavori. Dai classici intramontabili ai romanzi contemporanei, l’obbligo scolastico spesso accende il dibattito: è un freno o una spinta verso la passione per i libri?
Un percorso tra classici e contemporanei
Dai banchi di scuola passano opere eterne come I promessi sposi e La Divina Commedia, affiancate da romanzi più moderni come L’amica geniale di Elena Ferrante. La tradizione resta forte, con autori come Manzoni e Dante dominanti nei programmi. Spesso si trovano anche romanzi di formazione come Il visconte dimezzato di Calvino o Il buio oltre la siepe di Harper Lee, ma non mancano i testi più impegnati come Fontamara o Furore di Steinbeck.
Lettura obbligatoria a scuola: amore e odio per i classici
Uno dei testi più discussi è senza dubbio I promessi sposi: alcuni studenti lo detestano, altri con il tempo ne scoprono l’ironia nascosta. “Mi sganasciavo dalle risate“, racconta un utente su Reddit, riferendosi alla capacità di Manzoni di mescolare ironia e profondità. Tuttavia, molti ricordano la lettura come un dovere privo di piacere, soffocato da schede libro e riassunti obbligatori.
Molti ammettono che senza la scuola non avrebbero mai letto autori come Fenoglio, Pavese o Buzzati. Altri, invece, ritengono che certi titoli siano eccessivamente impegnativi per ragazzi ancora in formazione.
La scelta dei docenti: innovare o restare fedeli alla tradizione?
Alcuni insegnanti cercano di modernizzare la lettura scolastica proponendo romanzi più accessibili. Tuttavia, non sempre la scelta si rivela vincente: Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D’Avenia è spesso criticato dagli studenti per la sua semplicità, mentre L’eleganza del riccio divide il pubblico tra chi lo considera profondo e chi lo trova eccessivamente artificioso.
Altri professori preferiscono il teatro, introducendo testi come La mandragola di Machiavelli o La locandiera di Goldoni, puntando sull’immediatezza del dialogo per coinvolgere di più gli studenti.
Obbligo e passione: un equilibrio possibile?
Il vero problema resta bilanciare classici e contemporanei senza soffocare la curiosità degli studenti. Se da un lato l’obbligo scolastico può rendere la lettura un’imposizione, dall’altro molti riconoscono che proprio grazie a questo hanno scoperto storie che altrimenti non avrebbero mai letto.
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