Sul fronte retributivo, le misure adottate dalla Legge di Bilancio risultano inadeguate. L’incremento previsto per il rinnovo contrattuale 2022/24 non è sufficiente a coprire la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione, che ha raggiunto livelli molto elevati.
La Uil Scuola Rua ha proposto soluzioni come la detassazione degli aumenti contrattuali e l’esclusione della scuola dai vincoli di bilancio per destinare risorse agli stipendi, ma tali misure non sono state accolte. Gli stipendi del personale scolastico, tra i più bassi in Europa, continuano a non essere adeguati alle esigenze economiche e sociali dei lavoratori del settore.
Sul tema del precariato, la manovra prevede solo 2.000 assunzioni sul sostegno, una misura che non affronta la dimensione reale del problema. Attualmente, la scuola italiana conta circa 250.000 precari, molti dei quali garantiscono il funzionamento del sistema con dedizione e professionalità, senza però ottenere stabilità lavorativa.
La trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, proposta per favorire la stabilizzazione dei precari, è un intervento imprescindibile ma assente nelle disposizioni attuali.
Per garantire un futuro al sistema scolastico italiano, è necessario:
La scuola italiana ha bisogno di interventi strutturali e concreti che puntino a stabilità, retribuzioni adeguate e qualità del lavoro, superando i palliativi introdotti dalla Legge di Bilancio 2025.