Per contrastare il calo demografico, il governo intende rinnovare il bonus mamme in busta paga. Oggi riservato alle lavoratrici con almeno due figli, potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici autonome e con partita IVA. Il bonus prevede un massimo di 3.000 euro annui per madre, rappresentando un sostegno concreto per la genitorialità.
Il governo propone la riduzione dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società, che potrebbe scendere dall’attuale 24% per stimolare gli investimenti e creare nuovi posti di lavoro. Il costo stimato si aggira tra i 2 e i 3 miliardi di euro.
Il governo intende prorogare Quota 103 e Opzione Donna, con incentivi per chi posticipa il pensionamento. Si discute anche sull’obbligo di versare contributi del TFR nei fondi pensione e sull’allungamento delle finestre di uscita per i lavoratori che scelgono il pensionamento anticipato. Rimane incerta la possibilità di introdurre Quota 41, che permetterebbe di andare in pensione dopo 41 anni di contributi.
Nel settore sanitario, il governo si impegna a mantenere la spesa entro l’1,5% del PIL, garantendo i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La strategia punta a ridurre gli sprechi e ottimizzare i servizi, senza aumentare il carico sul bilancio pubblico.
La Legge di Bilancio 2025 cerca di bilanciare crescita economica, contenimento del debito pubblico e sostegno alle famiglie. Tuttavia, la disponibilità di risorse e le condizioni economiche globali potrebbero influenzare l’effettiva applicazione di molte delle misure proposte.