La Legge di Bilancio 2025 è al centro del dibattito politico e mediatico. Il governo punta a coniugare la crescita economica con la sostenibilità del debito pubblico e il sostegno a famiglie e imprese. Le misure in discussione riflettono le priorità governative, ma le risorse limitate potrebbero ridurre l’impatto di alcuni interventi.
Taglio del cuneo fiscale nella nuova legge di Bilancio
Il taglio del cuneo fiscale rappresenta un punto chiave della manovra. La proroga della riduzione dei contributi per i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro costerà circa 10 miliardi di euro. L’obiettivo di questa misura è aumentare il potere d’acquisto, in particolare per il ceto medio-basso.
Tuttavia, il rischio di distorsioni nel mercato del lavoro è alto, poiché chi supera la soglia di reddito non beneficerà della decontribuzione.
Riduzione dell’Irpef per il ceto medio
Il governo prevede di ridurre l’Irpef per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, portando l’aliquota dal 35% al 33%. Questa riduzione fiscale, con un costo stimato di 2,5 miliardi di euro, mira ad alleggerire il carico fiscale sulla classe media. Si discute anche sull’ampliamento dello scaglione fino ai 60.000 euro, per includere una platea più ampia.
Incentivi alla natalità e sostegno alle famiglie
Per contrastare il calo demografico, il governo intende rinnovare il bonus mamme in busta paga. Oggi riservato alle lavoratrici con almeno due figli, potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici autonome e con partita IVA. Il bonus prevede un massimo di 3.000 euro annui per madre, rappresentando un sostegno concreto per la genitorialità.
Misure per il lavoro e le imprese
Il governo propone la riduzione dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società, che potrebbe scendere dall’attuale 24% per stimolare gli investimenti e creare nuovi posti di lavoro. Il costo stimato si aggira tra i 2 e i 3 miliardi di euro.
Pensioni e welfare
Il governo intende prorogare Quota 103 e Opzione Donna, con incentivi per chi posticipa il pensionamento. Si discute anche sull’obbligo di versare contributi del TFR nei fondi pensione e sull’allungamento delle finestre di uscita per i lavoratori che scelgono il pensionamento anticipato. Rimane incerta la possibilità di introdurre Quota 41, che permetterebbe di andare in pensione dopo 41 anni di contributi.
Sanità e spesa pubblica nella Legge di Bilancio 2025
Nel settore sanitario, il governo si impegna a mantenere la spesa entro l’1,5% del PIL, garantendo i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La strategia punta a ridurre gli sprechi e ottimizzare i servizi, senza aumentare il carico sul bilancio pubblico.
La Legge di Bilancio 2025 cerca di bilanciare crescita economica, contenimento del debito pubblico e sostegno alle famiglie. Tuttavia, la disponibilità di risorse e le condizioni economiche globali potrebbero influenzare l’effettiva applicazione di molte delle misure proposte.
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